Bucintoro nella Solennità che si Celebra a Venezia nel giorno dell'Ascensione (1693)
Bucintoro nella Solennità che si Celebra a Venezia nel giorno dell'Ascensione (1693)
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L'opera
Il bucintoro era la galea di Stato dei Dogi di Venezia che compiva annualmente il viaggio verso l'Adriatico per celebrare lo Sposalizio del Mare, unendo simbolicamente Venezia al mare. La cerimonia si svolgeva durante la Festa della Sensa, fino al 1798. Ci furono quattro grandi galee, con il primo bucintoro costruito nel 1311. L'ultimo, il più magnifico, iniziò il suo servizio nel 1729 sotto il Doge Alvise III Sebastiano Mocenigo. Raffigurato da Canaletto e Francesco Guardi, era lungo 115 piedi, alto più di 26 piedi e poteva ospitare 90 persone. Spinto da 168 rematori e 40 marinai, il bucintoro presentava una polena di Giustizia e numerose sculture. Il terzo bucintoro, costruito nel 1601, fu decorato con figure mitiche e disegnato seguendo invece lo stile tardo-rinascimentale, ed è quello qui ritratto, che fu poi demolito nel 1719.
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PERCHE' ACQUISTARE
- Colori magnifici e reali
- Rende elegante qualsiasi stanza
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CARATTERISTICHE
Stampa su carta a mano di Amalfi con cornice
Misura foglio: 30 x 42 cm
Con cornice: 32 x 44 cm;
Materiale: opera stampata su carta pregiatissima con bordi sfrangiati Amalfi fatta a mano, cornice in legno di faggio fatta a mano
Il bucentauro, galea di Stato dei Dogi di Venezia, compiva annualmente il viaggio verso l'Adriatico per celebrare lo Sposalizio del Mare, unendo simbolicamente Venezia al mare. La cerimonia si svolgeva durante la Festa della Sensa fino al 1798. Ci furono quattro grandi galee, con il primo bucentauro costruito nel 1311. L'ultimo, il più magnifico, iniziò il suo servizio nel 1729 sotto il Doge Alvise III Sebastiano Mocenigo. Raffigurato da Canaletto e Francesco Guardi, era lungo 115 piedi, alto più di 26 piedi e poteva ospitare 90 persone. Spinto da 168 rematori e 40 marinai, il bucentauro presentava una polena di Giustizia e numerose sculture. Il terzo bucentauro, costruito nel 1601, fu decorato con figure mitiche e disegnato seguendo lo stile tardo-rinascimentale. Nel 1719 fu deciso di demolire la galea. Vincenzo Maria Coronelli, eminente cartografo barocco, realizzò una nota immagine del bucentauro.