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Gladiatore con lancia

Gladiatore con lancia

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SKU:X3L8K2V6T4H9

La statua in resina bronzata, rifinite a mano in ogni minimo dettaglio.

Altezza 26 cm Peso 1,5 Kg

I gladiatori, simbolo dell'antica Roma, svolgevano un ruolo significativo nell'intrattenimento pubblico e nella cultura romana durante l'Impero. La storia dei gladiatori risale ai primi secoli a.C., quando i combattimenti nell'arena erano considerati un'arte marziale e una forma di spettacolo. Nel corso dei secoli, questa pratica evolvette, diventando un evento molto popolare nel mondo romano. I gladiatori provenivano da diverse origini sociali e spesso erano reclutati da prigionieri di guerra, schiavi o persone disperate in cerca di guadagno o gloria. Essi erano sottoposti a un rigido addestramento, passando attraverso scuole specializzate chiamate "ludi" per imparare le tecniche di combattimento e padroneggiare l'uso di diverse armi. Nelle arene, i gladiatori combattevano tra di loro o contro bestie feroci, al fine di deliziare il pubblico con spettacoli di coraggio e destrezza. L'obiettivo finale di ogni gladiatore era la sopravvivenza, in quanto solo i più abili e fortunati avevano la possibilità di lasciare l'arena vivi. L'abbigliamento e le armature dei gladiatori erano peculiari e distintivi. Ogni tipo di gladiatore aveva la propria arma caratteristica e stile di combattimento. Il gladiatore menzionato nel testo tiene una lancia nella mano sinistra, indicando che potrebbe appartenere alla categoria dei retiarii, un tipo di gladiatore specializzato nell'uso di una rete e un tridente. Gli incontri nell'arena erano spesso organizzati in modo elaborato, con un intrico di strategie e tattiche mirate a creare un'esperienza coinvolgente per il pubblico. Oltre al combattimento corpo a corpo, erano presenti elementi teatrali e simbolici per aumentare l'atmosfera drammatica dell'evento. L'impero romano vantava diverse arene famose, tra cui il Colosseo a Roma, che poteva ospitare decine di migliaia di spettatori. Questi luoghi erano intrisi di storia e cultura, in cui le vite dei gladiatori venivano messe in gioco per il piacere del pubblico romano. Tuttavia, non tutti i gladiatori erano considerati semplici criminali o schiavi. Alcuni di loro riuscivano a guadagnarsi una reputazione e il favore del pubblico, diventando veri e propri eroi popolari. Essi erano ammirati per il loro coraggio, la loro abilità e la loro resistenza. I loro nomi diventavano famosi e la loro gloria si estendeva oltre i confini dell'arena. Con il passare dei secoli, l'interesse per i giochi gladiatori diminuì, in parte a causa della crescente influenza del cristianesimo e delle nuove sensibilità morali. Nel IV secolo d.C., l'imperatore Teodosio I proibì definitivamente i giochi gladiatori, mettendo fine a un'era di spettacoli di combattimento che avevano affascinato e sconvolto il popolo romano per secoli. Oggi, i gladiatori rimangono una figura iconica e affascinante della storia romana. Le loro gesta sono state tramandate attraverso fonti storiche e artistiche, e l'immagine del gladiatore è spesso associata alla forza, al coraggio e alla lotta per la sopravvivenza.

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