Martirio di Sant'Orsola - Caravaggio
Martirio di Sant'Orsola - Caravaggio
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CARATTERISTICHE
Stampa su tela pittorica
Misura: 80 x 60 cm
Materiale: opera stampata su tela pittorica a grana finissima
Cornice: Marrone chiaro in legno di faggio e pasta di legno fatta a mano
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Il soggetto
Autore: Michelangelo Merisi da Caravaggio
Data: 1610
Ubicazione: Gallerie d'Italia nella sede di palazzo Piacentini, Napoli
Il Martirio di Sant'Orsola di Michelangelo Merisi da Caravaggio è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1610, conservato presso le Gallerie d'Italia di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli. Quest'opera rappresenta il momento culminante della storia di Sant'Orsola, una vergine-martire paleocristiana, che rifiuta di sposare il capo degli Unni, Attila, e viene uccisa da lui con una freccia.
La scena è ambientata nella tenda di Attila, con un drappeggio sullo sfondo che funge da quinta teatrale. Attila, vestito con abiti seicenteschi, ha appena scagliato la freccia e sembra pentito del suo gesto, allentando la presa sull'arco e contraendo il volto in una smorfia di dolore. Sant'Orsola, trafitta dalla freccia appena visibile sul suo seno, piega la testa per vedere meglio la ferita, mostrando una rassegnazione disinteressata. Il suo volto e le mani sono bianchissimi, preludendo alla sua morte imminente.
Tre barbari, anch'essi in abiti moderni, accorrono per sorreggere Sant'Orsola, increduli di fronte al gesto impulsivo del loro capo. Tra di loro, Caravaggio ha inserito un autoritratto, con la bocca dischiusa e l'espressione dolorante, come se stesse ricevendo la trafittura insieme alla santa.
L'opera fu commissionata da Marcantonio Doria, un banchiere genovese, per commemorare l'entrata della figlia in un ordine religioso con il nome di Ursula. La famiglia Doria aveva Sant'Orsola come protettrice.
Come vengono realizzate le riproduzioni




