Vista del mare, porto e anfiteatro di Pola di van Bloemen: rovine, luce e fascino arcadico

Vista del mare, porto e anfiteatro di Pola di van Bloemen: rovine, luce e fascino arcadico

Jayde Browne

La tela di Jan Frans van Bloemen dedicata alla Vista del mare, porto e anfiteatro di Pola si dispiega come un invito a respirare l’aria d’Istria tra antichità e quotidianità. L’occhio coglie immediatamente il profilo monumentale dell’anfiteatro romano, che si erge non come semplice rovina, ma come emblema della persistenza storica nel paesaggio costiero. Accanto a questa imponente presenza, il porto brulica di dettagli: velieri ancorati, piccole barche operative e figure immerse nelle loro occupazioni, spesso colte in atti semplici come la lettura o il riposo all’ombra di una fronda.

Nel dominio sottile tra reale e idealizzato, la scena mostra anche il litorale e il mare che si fondono all’orizzonte, mentre le architetture antiche convivono con le naturali asperità della costa, il tutto permeato da un’atmosfera sospesa e luminosa.

 

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Stile

L’opera si inscrive pienamente nel filone delle vedute classiche di cui Van Bloemen, conosciuto come Orizzonte, è stato uno dei più raffinati interpreti nel primo Settecento romano. Il pittore, di origini fiamminghe ma profondamente radicato nella cultura italiana, adotta un linguaggio figurativo che fonde l’osservazione dal vero con una visione idealizzata tipica della tradizione arcadica.

La tecnica della pittura “di tocco”, fatta di rapidi, leggeri puntinati e pennellate energiche, conferisce vitalità e immediatezza ai paesaggi. L’artista evidenzia esplicitamente la tensione tra la rilettura storica della classicità, ben visibile nelle rovine rappresentate, e la resa poetica dei luoghi, suggestivamente influenzata dall’opera di Claude Lorrain e Gaspard Dughet.

Colore e illuminazione

La palette cromatica, elemento di riconoscibilità del maestro, si costruisce a partire da gamme morbide e calde che valorizzano le atmosfere serene e accoglienti. Dominano ocra, verdi sfumati e blu trasparenti, alternati con tocchi di bianco e leggere velature che modulano le superfici a seconda dell’incidenza luminosa.

La luce, volutamente diffusa e mai abbagliante, attraversa l’intera composizione, accarezzando le architetture e le figure umane e animali. Allo stesso tempo, chiaroscuri delicati sottolineano le masse costruite e le aree d’ombra, mentre bagliori d’oro si riflettono sulla superficie del mare, suggerendo un lento passaggio temporale e coinvolgendo lo spettatore nel divenire della giornata.

Gestione degli spazi

Van Bloemen padroneggia sapientemente i giochi di profondità e prospettiva, articolando la scena in più piani progressivi che conducono lo sguardo dal primo piano animato fino all’anfiteatro e al mare. La successione degli elementi crea una sensazione di spaziosità e apertura tipica delle vedute arcadiche, con una prospettiva atmosferica resa attraverso leggere sfumature e sovrapposizioni di masse naturali e architettoniche.

Il senso di ariosità è ulteriormente rafforzato dai vuoti lasciati tra le figure e dalla distanza tra le costruzioni. Gli orizzonti ampi e leggermente nebulosi accentuano la suggestione dell’infinito che caratterizza le sue composizioni.

Composizione e inquadratura

La composizione si dimostra perfettamente bilanciata, mostrando una distribuzione armonica di pieni e vuoti. Gli elementi principali, l’anfiteatro, il porto, il movimento delle navi e dei passanti, occupano ruoli precisi, orchestrando una narrazione visiva che rispetta tanto la verità topografica quanto il desiderio di creare poesia atmosferica. 

Il punto di vista è scelto per offrire una prospettiva panoramica ma ravvicinata, consentendo di cogliere dettagli minuti e gesti ordinari, invitando l’osservatore ad “entrare” nel paesaggio. Il ritmo alternato degli oggetti conduce l’occhio in modo naturale da un dettaglio all’altro, mentre la collocazione delle figure umane e animali contribuisce a creare movimento e vitalità senza mai spezzare l’equilibrio della scena.

Tecnica e materiali

Van Bloemen realizza quest’opera su tela, adottando colori a olio di alta qualità e strumenti atti a ottenere superfici dall’aspetto liscio ma riccamente sfaccettato. L’uso del pennello è versatile: nelle aree del cielo e del mare le pennellate sono larghe e fluide; nei dettagli architettonici e nelle figure sono invece più precise, ottenute anche con strumenti minuti che permettono di scandire le parti luminose e le ombre con effetti di particolare nitidezza. I pigmenti selezionati danno origine a effetti trasparenti che, sommati in più strati, creano un senso di profondità e variazione tonale ineguagliabile.

I dettagli architettonici risultano raffinati e netti, mentre la resa della vegetazione è ottenuta attraverso brevi tocchi verdi e bruni, capaci di restituire la vitalità di ogni fronda o cespuglio senza appesantire la scena. La scelta di questi strumenti e materiali influenza profondamente l’esito finale, accentuando sia la naturalità tattile delle superfici, sia la dimensione emozionale evocata dalla luce e dalle cromie, rendendo la visione di Pola coinvolgente e viva.

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