Uragano nella campagna romana di van Bloemen: viaggio tra vento, fulmini e natura travolgente

Uragano nella campagna romana di van Bloemen: viaggio tra vento, fulmini e natura travolgente

Jayde Browne

Nel dipinto intitolato Uragano nella campagna romana, Jan Frans van Bloemen trasforma la tranquillità delle campagne vicino a Roma in uno scenario di dramma e vitalità. L’opera presenta un paesaggio ampio e articolato, dove la natura domina la scena con tutta la sua forza imprevedibile. Le colline dolci e i rilievi tipici della campagna romana vengono attraversati da nuvole dense e scure, che si muovono rapidamente sotto la spinta del vento, mentre gli alberi appaiono piegati dalla furia degli elementi.

Al centro, un lampo squarcia il cielo, diventando il motore visivo e narrativo dell’intera composizione: questa apparizione di luce improvvisa e potente richiama l’attenzione, suggerendo il fragore e la continuità del temporale. La terra, solcata da sentieri e abitata da piccoli gruppi di pastori e animali, sembra sospesa fra paura e stupore, con figure colte nella ricerca di riparo o nella contemplazione degli eventi atmosferici. L’atmosfera è intensa, ancora più affascinante proprio per l’incontro tra la classicità del paesaggio italiano e la furia della tempesta che lo attraversa.

 

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Stile

Jan Frans van Bloemen, artista fiammingo attivo soprattutto a Roma, si distingue nella pittura paesaggistica del Settecento per la capacità di raccontare la natura mediante una visione che bilancia realtà e idealizzazione. L’opera si inserisce pienamente nella tradizione barocca della “Campagna romana”, divenuta famosa per la rappresentazione di una natura arcadica abitata da pastori e animali, ma qui si arricchisce di una componente drammatica derivata dalla tempesta in atto.

La pittura, realizzata a olio su tela, riflette sia la scuola fiamminga di origine, evidente nelle pennellate precise e vivaci, sia l’influenza dei maestri italiani come Claude Lorrain e Gaspard Dughet. Le forme e i volumi sono definiti da una tecnica che alterna una stesura rapida e sciolta a passaggi più accurati, lavorando sia in superficie che in profondità per valorizzare tutti i dettagli del paesaggio e dei fenomeni atmosferici.

Colore e illuminazione

La palette cromatica trova equilibrio tra i toni cupi e carichi delle nubi temporalesche e le sfumature più calde e dorate offerte dai tratti di luce residua. I verdi opachi e i bruni della campagna si fondono con il grigio-blu del cielo agitato, mentre la luce del lampo irrompe con una tonalità gialla intensa, accentuando i contrasti e guidando l’occhio verso il centro della composizione.

La presenza del fulmine illumina in modo selettivo la scena, evidenziando alcune parti del terreno, delle chiome degli alberi e delle figure umane, lasciando il resto avvolto in ombre profonde e suggestive. Il chiaroscuro si fa protagonista, creando un effetto atmosferico palpabile che trasmette la sensazione di un attimo sospeso tra calma e tempesta; le pennellate vibranti enfatizzano la forza degli elementi e rendono la scena viva e coinvolgente.

Gestione degli spazi

La profondità spaziale è orchestrata mediante una progressione di piani che si susseguono dolcemente dalla zona più prossima allo spettatore fino all’orizzonte, definito da rilievi montuosi che si perdono nella foschia. Gli elementi del paesaggio sono distribuiti su più livelli: in primo piano, animali e pastori in fuga o in contemplazione, al centro i tratti più scossi dalla tempesta e, sullo sfondo, l’ampio respiro della campagna romana che si estende verso la linea lontana delle colline.

Il senso di distanza è reso anche grazie alla modulazione dei colori, che si fanno più tenui e freddi man mano che lo sguardo si allontana. La scelta di inquadrare un ampio tratto di paesaggio rafforza la percezione di vastità e rende la scena ancora più potente, come se la tempesta potesse espandersi oltre i confini della tela.

Composizione e inquadratura

La composizione è attentamente studiata per mettere in scena un equilibrio dinamico fra gli elementi: il lampo irrompe al centro come asse verticale, creando un punto focale drammatico sostenuto dalla diagonale degli alberi piegati dal vento. Le figure umane e animali, seppur piccole rispetto alla grandiosità del paesaggio, sono disposte in modo da suggerire movimento e narrazione, mentre le nubi ricoperte e rotanti accompagnano l’occhio seguendo il senso della tempesta e delle correnti d’aria.

Attraverso una scelta d’inquadratura panoramica e lievemente rialzata, lo spettatore viene invitato a osservare la scena dall’alto, cogliendo sia i dettagli minuti sia l’impatto emotivo generale. Tutto contribuisce a evocare una sensazione di energia e dramma senza mai perdere il senso di ordine e armonia tipici della scuola barocca.

Tecnica e materiali

Il dipinto è stato realizzato su tela con colori ad olio di alta qualità, perfetti per garantire una stesura ricca di sfumature e trasparenze. La tecnica impiega pennellate sia fluide che precise: per il cielo e le nubi, l’artista adotta movimenti larghi e irregolari, ottenendo una texture atmosferica che si percepisce quasi tattile; per il paesaggio e le figure, utilizza pennelli più sottili che permettono di aggiungere precisione e dettagli anche nelle zone più scure.

La sovrapposizione di velature consente di modulare le tonalità, creando effetti di profondità e riverberi particolarmente efficaci nel rendere la variazione luminosa suggerita dalla tempesta. La combinazione di supporti e pigmenti selezionati dà al dipinto una resistenza e una luminosità duratura, mentre la scelta degli strumenti permette di restituire la sensazione dinamica e reale del paesaggio scosso dagli elementi atmosferici.

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