Uno dei crocifissi più antichi d’Europa riappare nel suo splendore: il Volto Santo di Lucca

Uno dei crocifissi più antichi d’Europa riappare nel suo splendore: il Volto Santo di Lucca

Jayde Browne

Il Volto Santo di Lucca, uno dei crocifissi lignei più antichi e meglio conservati dell’Occidente, torna finalmente visibile nella sua collocazione storica all’interno della cattedrale di San Martino, dopo un importante restauro durato oltre tre anni. Questo evento rappresenta non solo un traguardo significativo dal punto di vista artistico e religioso, ma anche un’occasione fondamentale per la città, che si prepara a celebrare con rinnovata emozione la sua icona più venerata, simbolo identitario da oltre mille anni.

Il restauro, concluso a settembre 2025 e coordinato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lucca, ha restituito al Volto Santo l’aspetto che aveva tra il IX e il XVII secolo, riportando alla luce colori, dettagli decorativi e la preziosa policromia che era stata a lungo occultata da ridipinture scure. Grazie agli interventi diagnostici e alle sofisticate analisi condotte sul manufatto, è stato possibile identificare con precisione la struttura lignea, la tecnica costruttiva e le varie fasi di stratificazione pittorica che hanno scandito la storia della scultura.

Datato al IX secolo da tutte le recenti indagini al radiocarbonio, il Volto Santo è realizzato in legno di noce, ricavato da un unico tronco completamente scavato dall’interno, al quale sono state giuntate le braccia tramite antichi sistemi di alloggi protetti da fasce tessili. L’unione con la croce, composta da sei perni di legni diversi, è stata rinforzata durante il restauro per mantenere l’integrità originaria, senza alterare le antiche giunture. Sono state inoltre consolidate le parti fragili o danneggiate, con metodiche non invasive che garantiscono la tenuta del manufatto e la sua sicurezza strutturale anche in presenza delle sollecitazioni meccaniche più intense.

L’operazione di restauro ha portato alla scoperta di una preziosa pittura murale frammentaria sul retro del tempietto del Civitali, dove il Volto Santo era collocato: una decorazione aniconica a losanghe, girali vegetali, ruote e una croce color ocra, probabilmente risalente a una fase precedente rispetto all’attuale sacello marmoreo quattrocentesco. I risultati delle analisi hanno permesso di ricostruire non solo la storia del crocifisso e delle sue trasformazioni materiali, ma anche l’assetto architettonico dell’area che ne ha accolto, nei secoli, la venerazione da parte dei pellegrini.

Un aspetto eccezionale della scultura è la presenza degli occhi in pasta vitrea, realizzati tramite la rifusione di vetri di epoca romana: un dettaglio inedito nella statuaria cristiana medievale, che conferisce al volto di Cristo una particolare intensità e capacità espressiva. Gli “occhi terribilis” del Volto Santo, che la tradizione descrive come capaci di infondere soggezione e spiritualità, tornano ora a brillare nella penombra della cappella, offrendo ai visitatori la possibilità di confrontarsi con una delle immagini sacre più potenti d’Europa.

Durante le fasi del restauro, un’équipe multidisciplinare composta da storici dell’arte, esperti scientifici, restauratori e tecnici ha condotto indagini radiografiche, stratigrafiche e test di laboratorio che hanno permesso di chiarire la tecnica esecutiva e l’evoluzione iconografica dell’opera. Grazie ai test, è emerso che l’iconografia del Cristo triumfans si è mantenuta sostanzialmente invariata dal periodo carolingio al XVII secolo, con solo poche modifiche cosmetiche dovute ai cambiamenti di gusto delle epoche successive. La veste blu scuro del Cristo, ottenuta con pigmenti di lapislazzuli e dettagli dorati, appartiene a una tradizione nobile e solenne che richiama gli eroi biblici e i grandi personaggi della storia sacra.

Il Volto Santo di Lucca ha rivestito da sempre un ruolo centrale nella devozione europea. Già nel Medioevo era meta di pellegrinaggi da ogni angolo del continente, tanto da divenire vero e proprio “totem” della cristianità occidentale: secondo le leggende, sarebbe stato scolpito da Nicodemo e approdato miracolosamente a Lucca nel corso di una traversata miracolosa. La fortuna iconografica dell’immagine è testimoniata da moltissimi testi, tra cui cronache, poesie, miniature e oggetti d’arte ispirati ai suoi motivi formali e spirituali.

La cerimonia di restituzione al culto, prevista il 13 settembre, coincide con la festa della Santa Croce e rappresenta uno dei momenti più solenni per la chiesa lucchese. L’Arcivescovo Paolo Giulietti presiederà la riapertura ufficiale della cappella, seguita da una serie di eventi culturali, visite guidate, momenti liturgici e percorsi didattici. La Cattedrale di San Martino, dove la scultura è custodita da oltre un millennio, sarà il palcoscenico di una celebrazione che unisce storia, fede e arte, con la partecipazione delle istituzioni cittadine, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dell’Opificio delle Pietre Dure e delle comunità locali.

Il nuovo allestimento valorizza anche gli elementi di protezione e sicurezza, e permette di ammirare la scultura da prospettive diverse, in un ambiente museale che accoglie i fedeli e i turisti nel segno della trasparenza, della cura e della conoscenza. Sono stati previsti sistemi di illuminazione dedicati, che esaltano la policromia recuperata dal restauro e consentono di osservare ogni sfumatura della figura, rendendo tangibile la centralità spirituale e artistica del Volto Santo.

I risultati ottenuti grazie al cantiere diagnostico del restauro rimarranno a disposizione della comunità scientifica e dei visitatori attraverso una pubblicazione dedicata e una mostra documentaria. L’opificio, con il supporto di istituti di ricerca nazionali, ha realizzato modelli digitali, fotografie, video e apparati esplicativi che consentiranno lo studio futuro della scultura e delle sue trasformazioni nel tempo. Il Volto Santo di Lucca si afferma così come un esempio di eccellenza nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio italiano.

Nel corso dell’intervento, la scultura è stata oggetto anche di trattamenti anossici contro agenti biologici e ridipinture dannose, oltre a interventi mirati alla consolidazione della pellicola pittorica sollevata e alla prima pulitura superficiale interna ed esterna. La cura dedicata alla conservazione ha permesso di preservare la materia originaria, rendendo sicura la futura fruizione da parte di fedeli e studiosi.

Il Volto Santo torna a tutti gli effetti ad essere uno spazio di incontro e meditazione, ospitando fedeli, curiosi, storici, turisti e appassionati di arte, nel cuore della cattedrale di Lucca. La rinascita del crocifisso ligneo dimostra come la dedizione, la ricerca e il dialogo fra istituzioni possano salvare capolavori millenari dall’oblio e riconsegnare a tutti noi simboli universali di fede e bellezza.

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