Un Mistero Irrisolto: Il Destino della Madonna dei Fusi di Leonardo

Un Mistero Irrisolto: Il Destino della Madonna dei Fusi di Leonardo

Alice Pettirosso

La Madonna dei Fusi (o Madonna of the Yarnwinder), attribuita a Leonardo da Vinci, è un’opera che esemplifica la complessità tecnica e simbolica tipica del Rinascimento e dell’approccio del maestro fiorentino. Quest’opera affronta uno dei temi centrali dell’iconografia cristiana, la Madonna col Bambino, ma lo arricchisce di nuovi significati attraverso una composizione dinamica e un simbolismo intricato. Rappresentata in due versioni principali—la Madonna Buccleuch e la Madonna Lansdowne—l’opera fu iniziata intorno al 1499, in un periodo in cui Leonardo era profondamente coinvolto nello studio della natura, della scienza e della prospettiva.

Contesto Storico e Committente

Leonardo lavorò su una versione della Madonna dei Fusi a Firenze nel 1501 per Florimond Robertet, segretario di Luigi XII di Francia. Tuttavia, resta incerto se il dipinto sia mai giunto a destinazione, poiché non compare negli inventari postumi della collezione Robertet, il che ha alimentato un dibattito tra gli studiosi. La prima menzione dell’opera risale a una lettera scritta il 14 aprile 1501 da Fra Pietro da Novellara, che riferisce di un dipinto in corso di realizzazione, descrivendo un'opera in cui Leonardo era ancora impegnato mentre si occupava anche dei suoi studi matematici e scientifici. Questo contesto riflette la dualità tipica dell’approccio di Leonardo, che sapeva mescolare con naturalezza arte e scienza. 

Parallelamente, questo periodo fu cruciale anche per altre opere: la Madonna Litta, eseguita a Milano negli anni '90 del Quattrocento e oggi conservata all’Hermitage, condivide con la Madonna dei Fusi un’intima rappresentazione della maternità, mentre il Cartone di Sant’Anna, che rappresenta la Vergine con il Bambino e Sant’Anna, anch’esso del primo decennio del Cinquecento, esplora dinamiche familiari simili.

Composizione e Simbolismo

Nella Madonna dei Fusi, la Vergine è seduta in un paesaggio naturale, con il Bambino che fissa una conocchia, uno strumento domestico usato per raccogliere il filo filato. Questo oggetto, apparentemente semplice, è caricato di un significato simbolico molto più profondo: rappresenta la Croce, prefigurando il futuro sacrificio di Cristo. In questo modo, Leonardo riesce a fondere la dimensione quotidiana di Maria con la premonizione del destino di suo figlio.

Questo legame tra il mondo domestico e il sacro è un tema ricorrente nelle rappresentazioni rinascimentali della Madonna col Bambino, ma Leonardo lo porta a un livello più complesso. La conosciuta Vergine delle Rocce, ad esempio, presenta una Madonna col Bambino in un ambiente naturale altrettanto suggestivo, ma in quel caso il paesaggio cede spazio a un’atmosfera più misteriosa e simbolica. Nella Madonna dei Fusi, invece, il simbolismo è più sottile, incarnato nell’oggetto domestico che diviene presagio del sacrificio. Anche la posizione del Bambino, che si muove attivamente verso la conocchia, introduce una dinamica che contrasta con le rappresentazioni più statiche della Vergine col Bambino tipiche del tardo Quattrocento.

Influenze e Innovazioni

Il dinamismo compositivo della Madonna dei Fusi influenzò profondamente altri artisti del Rinascimento. Leonardo non si limita a rappresentare Maria e Gesù in pose statiche e idealizzate, ma riesce a catturare un momento di intimità familiare e movimento. Il Bambino Gesù non è solo una figura divina, ma un bambino in carne ed ossa che partecipa attivamente alla scena. Questo approccio influenzò artisti come Raffaello, che nelle sue opere, come la Madonna della Seggiola e la Madonna del Cardellino, esprime la stessa naturalezza nei movimenti e nelle interazioni tra le figure.

Anche Andrea del Sarto, nella sua Madonna delle Arpie, rivisita il tema della Madonna col Bambino con un’impostazione che dimostra una forte influenza leonardesca nel trattamento della luce e dei volumi, ma anche nel dinamismo delle figure.

L’Evoluzione della Composizione

Le due versioni principali della Madonna dei Fusi—la Buccleuch Madonna e la Lansdowne Madonna—mostrano cambiamenti sperimentali nella composizione, spesso visibili grazie ai pentimenti (modifiche apportate durante il processo creativo). Leonardo era solito rivedere e perfezionare costantemente i suoi lavori, come dimostrano altre opere celebri, ad esempio la Monna Lisa e il San Giovanni Battista. I pentimenti riflettono il continuo processo evolutivo del maestro, che apportava modifiche alle posture e ai dettagli per ottenere l’effetto desiderato, spesso in linea con la sua ossessione per la perfezione.

In entrambe le versioni della Madonna dei Fusi, i pentimenti rivelano che Leonardo sperimentò con le pose del Bambino e con la disposizione della conocchia, un segnale del fatto che il maestro era in cerca della composizione ideale per bilanciare simbolismo e dinamismo.

Influenza sul Rinascimento e Confronti con Altre Opere

L’innovazione apportata da Leonardo in quest’opera ebbe un effetto profondo sulla pittura rinascimentale. La capacità di inserire simbolismi sottili e una rappresentazione realistica della vita quotidiana, senza sacrificare l’elemento sacro, divenne un modello per molti artisti successivi. Anche nella tradizione della Sacra Conversazione, una struttura compositiva molto diffusa nel Quattrocento, la Madonna dei Fusi portò una nuova concezione del movimento e della narrativa visiva, rompendo con la staticità iconica delle Madonne medievali e degli inizi del Rinascimento.

Il tema della Madonna col Bambino con una simbologia nascosta si ritrova anche nella pittura fiamminga di Jan van Eyck, che, con la sua attenzione per i dettagli minuziosi e simbolici, influenzò gli sviluppi dell’arte italiana. Tuttavia, Leonardo si distingue per la sua capacità di mantenere un equilibrio tra realismo e simbolismo, una caratteristica che rafforza l’efficacia narrativa della sua opera.

 


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Dibattiti e Destino dell’Opera

Nonostante la vasta documentazione storica, il destino finale della Madonna dei Fusi rimane incerto. Francesco Pandolfini, ambasciatore fiorentino alla corte di Luigi XII, menzionò nel 1507 un piccolo dipinto di Leonardo recentemente portato alla corte di Blois e considerato "eccellente", che potrebbe essere la Madonna dei Fusi. Tuttavia, la mancanza di prove definitive ha portato a molte congetture. Alcuni studiosi ipotizzano che l’opera possa essere entrata nelle collezioni reali francesi, ma nessun documento chiarisce quando o perché sia stata rimossa.

Questo mistero ricorda le numerose opere di Leonardo che hanno subito percorsi simili, come il Salvator Mundi, che scomparve per secoli prima di essere riscoperto e attribuito con dibattiti ancora aperti. La storia travagliata della Madonna dei Fusi aumenta ulteriormente il suo fascino, lasciando aperti interrogativi sul suo destino.

La struttura

La Madonna dei Fusi (o Madonna of the Yarnwinder) di Leonardo da Vinci presenta una struttura compositiva attentamente bilanciata, con elementi che riflettono la tipica ricerca di armonia e dinamismo del maestro. Ecco i principali elementi della struttura dell’opera:

La Vergine Maria

Maria è raffigurata seduta in primo piano, al centro della composizione. È posizionata in un paesaggio naturale, uno sfondo tipico delle opere di Leonardo, che spesso usa ambientazioni naturali per infondere profondità e prospettiva. La sua posizione è leggermente inclinata verso il Bambino, in un gesto di attenzione e cura materna.

Il Bambino Gesù

Il Bambino è al centro dell’azione, in piedi o appoggiato sulle gambe della madre. Guarda con interesse una conocchia, lo strumento utilizzato per raccogliere il filo, che tiene nelle mani. Il suo atteggiamento è vivace e dinamico, in contrasto con la solennità della Vergine. Il movimento di Gesù verso la conocchia — come abbiamo visto — prefigura il suo futuro sacrificio, dato che l’oggetto allude simbolicamente alla Croce.

La Conocchia

La conocchia (o fuso) è un elemento chiave dell’opera, sia dal punto di vista compositivo che simbolico. In termini di composizione, è collocata in primo piano nelle mani del Bambino, che ne segue la forma con lo sguardo. Questo crea un asse diagonale che attraversa la composizione e dirige l’attenzione dell’osservatore su questo elemento. Simbolicamente, la conocchia prefigura la Croce e il destino di Cristo, suggerendo il legame tra la vita domestica di Maria e il futuro sacrificale del Figlio.

Il Paesaggio

Il paesaggio sullo sfondo è reso con la tipica maestria leonardesca nell’uso della prospettiva atmosferica. Gli elementi naturali—montagne lontane, cieli sfumati—creano profondità e conferiscono un senso di tranquillità alla scena, bilanciando la tensione simbolica della conocchia. Questo sfondo non è solo decorativo, ma funge da cornice visiva che esalta la composizione centrale.

Dinamismo e Interazione

A differenza di molte rappresentazioni statiche della Madonna col Bambino dell'epoca, questa composizione leonardesca è dinamica. La postura del Bambino e il suo interesse per la conocchia creano un senso di movimento. Anche la Vergine, pur seduta, appare attivamente impegnata nel tenere il Bambino, come se fosse in un momento di gioco o di insegnamento.

Uso della Luce

La luce nel dipinto non ha una fonte definita, ma illumina la Vergine e il Bambino con delicatezza, esaltandone i volumi e i dettagli anatomici. La luce soffusa crea contrasti morbidi e modella i volti e le mani, mettendo in risalto i dettagli cruciali della composizione.

Simmetria e Proporzioni

La composizione rispetta un equilibrio classico, con la figura centrale di Maria che bilancia il dinamismo del Bambino. La forma triangolare che si crea tra Maria, il Bambino e la conocchia è tipica delle composizioni rinascimentali, e conferisce un senso di stabilità e armonia.

La tecnica pittorica

Uso dello Sfumato

Una delle tecniche distintive di Leonardo è lo sfumato, che consiste nel creare transizioni estremamente morbide tra luce e ombra, senza contorni netti. Nella Madonna dei Fusi, questa tecnica è evidente nel volto della Vergine e nelle mani del Bambino, che sono modellati con delicatezza e senza linee marcate. Lo sfumato permette a Leonardo di creare un effetto di tridimensionalità e realismo, con volumi che emergono gradualmente dallo sfondo.

Velature

Leonardo utilizzava la tecnica delle velature, che consiste nell'applicare strati sottili di pittura trasparente per creare una maggiore profondità di colore e luminosità. Nella Madonna dei Fusi, questa tecnica è visibile nelle superfici lisce della pelle e nelle pieghe del mantello di Maria, dove i colori sembrano brillare dall’interno, conferendo una qualità quasi luminosa ai tessuti.

Prospettiva atmosferica

Un altro elemento tecnico fondamentale è l’uso della prospettiva atmosferica. Questa tecnica, tipica di Leonardo, viene utilizzata per creare profondità nello sfondo. Man mano che gli elementi del paesaggio si allontanano, i colori diventano più tenui e sfumati, e i dettagli meno definiti. Questo non solo crea un senso di vastità e realismo nello spazio, ma enfatizza anche la figura centrale della Vergine e del Bambino.

Studio della luce

La luce gioca un ruolo cruciale nella Madonna dei Fusi. Leonardo non utilizza una luce diretta o chiaramente identificabile, ma piuttosto una fonte di luce diffusa che illumina dolcemente i protagonisti, senza creare ombre nette. Questo uso della luce contribuisce a dare un senso di serenità e intimità alla scena, accentuando i volumi attraverso variazioni tonali leggere.

Attenzione al dettaglio anatomico

Leonardo era un maestro nell’osservazione del corpo umano, come dimostrato dai suoi studi anatomici. Nella Madonna dei Fusi, il Bambino è raffigurato con una notevole precisione anatomica, mostrando il modo in cui la pelle si tende sui muscoli e sulle ossa. Anche le mani della Vergine sono dipinte con grande accuratezza, evidenziando la capacità di Leonardo di fondere il realismo anatomico con una sensibilità estetica.

Simbolismo attraverso il disegno

Il disegno sottostante le figure, spesso visibile tramite i pentimenti (cambiamenti compositivi durante il lavoro), dimostra l’importanza che Leonardo attribuiva alla struttura e alla composizione. Questi cambiamenti sperimentali riflettono il processo di evoluzione dell’opera, che era continuamente rielaborata e perfezionata. Nella Madonna dei Fusi, è evidente che Leonardo apportò modifiche alla postura del Bambino e alla disposizione della conocchia, a dimostrazione del suo approccio sperimentale.

Tecnica della tempera a olio

Leonardo utilizzava la tempera a olio su tavola, una tecnica innovativa per l'epoca, che gli permetteva di ottenere un’ampia gamma di effetti cromatici e di trasparenza. Questa tecnica unisce la rapidità di essiccazione della tempera con la flessibilità e la profondità cromatica dell’olio, permettendo di creare sfumature morbide e transizioni complesse.

Curiosità sulla Madonna dei Fusi

Un Soggetto Legato alla Vita Domestica e alla Croce

Il soggetto della conocchia, l’attrezzo domestico per raccogliere il filo, è sia una rappresentazione della vita quotidiana di Maria come madre, sia un potente simbolo della Croce. Questo strumento semplice e quotidiano anticipa il destino di Gesù, alludendo al sacrificio sulla croce, ma inserito in un contesto di apparente serenità materna. L’uso di un oggetto domestico per esprimere un concetto così profondo è una delle caratteristiche distintive dell’arte di Leonardo.

Esistono Due Versioni Principali

Esistono diverse versioni della Madonna dei Fusi, ma due sono considerate in parte attribuibili alla mano di Leonardo: la Buccleuch Madonna e la Lansdowne Madonna. Queste due versioni condividono composizioni simili, ma presentano alcune variazioni nei dettagli. Si ritiene che entrambe siano state sviluppate contemporaneamente nella bottega di Leonardo, come dimostrano i pentimenti visibili nei disegni preparatori.

Pentimenti: Un Lavoro in Evoluzione

I pentimenti, ovvero i cambiamenti compositivi visibili sotto la superficie del dipinto, sono segni distintivi del metodo di lavoro di Leonardo. Nella Madonna dei Fusi, i disegni sottostanti mostrano che Leonardo apportò modifiche significative alla composizione, sperimentando varianti nella postura del Bambino e nella posizione della conocchia. Questi pentimenti rivelano l'approccio sperimentale di Leonardo, che continuamente rielaborava la composizione per raggiungere la perfezione.

Un'Opera per la Corte Francese?

Uno dei misteri più intriganti dell’opera riguarda il suo committente. Florimond Robertet, segretario del re Luigi XII di Francia, commissionò una versione della Madonna dei Fusi nel 1501, e si ritiene che il dipinto potesse essere destinato alla corte francese. Tuttavia, non è chiaro se il dipinto sia mai stato consegnato. Alcuni storici dell'arte ipotizzano che l’opera potrebbe essere entrata nella collezione reale francese, ma nessun documento ufficiale ne conferma il destino.

Isabella d'Este e la Caccia al Dipinto

Isabella d’Este, una delle figure più influenti del Rinascimento italiano, era desiderosa di ottenere un dipinto di Leonardo per la sua collezione. Nel 1501, mandò Fra Pietro da Novellara a Firenze per persuadere Leonardo a completare una commissione per lei. In una lettera, Fra Pietro descrisse una piccola opera su cui Leonardo stava lavorando, che si crede fosse proprio la Madonna dei Fusi. Tuttavia, Isabella non riuscì mai a ottenere il dipinto per la sua collezione.

La Connessione con l’Ambasciatore di Firenze

Nel 1507, Francesco Pandolfini, ambasciatore fiorentino alla corte francese, menzionò che un piccolo dipinto di Leonardo era stato portato alla corte e acclamato come un’opera straordinaria. Si ipotizza che possa trattarsi della Madonna dei Fusi, ma non esistono prove definitive che confermino questa identificazione. Il dipinto, tuttavia, non compare in un inventario postumo della collezione di Florimond Robertet, lasciando ancora aperto il mistero sul suo destino.

Il Furto della Buccleuch Madonna

La Buccleuch Madonna, una delle versioni più celebri della Madonna dei Fusi, fu rubata nel 2003 dal Drumlanrig Castle in Scozia. L’opera, considerata in parte di mano di Leonardo, venne recuperata solo quattro anni dopo, nel 2007, e fu restituita alla collezione del Duca di Buccleuch. Questo evento ha aumentato l’interesse mediatico attorno all’opera, facendone una delle più discusse della collezione.

La Riconoscibilità della Composizione

La composizione della Madonna dei Fusi ebbe un’influenza duratura sulle rappresentazioni successive della Madonna col Bambino, in particolare nell’Alto Rinascimento. Artisti come Raffaello e Andrea del Sarto presero spunto dalla dinamicità della scena e dalla naturalezza delle pose, rompendo con la tradizione più statica delle raffigurazioni sacre.

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