
La straordinaria natura morta di Van Gogh all’asta Sotheby’s
Jayde BrowneCondividi
Un’opera di Vincent van Gogh torna protagonista sulla scena del mercato internazionale dell’arte: si tratta di "Romans Parisiens (Les Livres jaunes)", una straordinaria natura morta dipinta nel 1887 durante gli intensissimi anni parigini dell’artista olandese. Il dipinto sarà il pezzo di punta dell’asta Modern Evening Auction da Sotheby’s a New York, dove è stimato intorno ai 40 milioni di dollari, a testimonianza del valore storico e collezionistico che questa tela ha assunto negli anni.
L’opera, in arrivo dalla prestigiosa collezione di Cindy e Jay Pritzker, rappresenta molto più che un semplice soggetto di libri ordinati su un tavolo: è una riflessione pittorica sull’identità, il sapere e la contemporaneità. I libri gialli che danno il titolo all’opera sono le edizioni Charpentier, molto popolari tra la fine dell’Ottocento e perfettamente riconoscibili, simboli di una cultura diffusa che Van Gogh trasforma in oggetto d’arte. Non si tratta solo di una natura morta, ma di una sorta di autoritratto simbolico: il pittore, grande amante della letteratura, consegna ai libri un ruolo centrale come specchio della propria identità e veicolo delle passioni personali.
Questo dialogo tra arte e letteratura è più che evidente se si osserva la storia espositiva del dipinto. Van Gogh scelse proprio "Romans Parisiens (Les Livres jaunes)" come una delle tre opere presentate alla sua prima mostra ufficiale al Salon des Indépendants del 1888. Quell’evento segnò la prima consacrazione pubblica parigina dell’artista, consolidando il suo ruolo nell’avanguardia della capitale francese. Proporre questa natura morta in mostra significava rivendicare non solo la modernità della pittura di Van Gogh, ma anche il legame profondo tra vita intellettuale, ricerca artistica e innovazione figurativa.
Nel percorso artistico di Van Gogh, i libri occupano uno spazio privilegiato. Il pittore era un lettore instancabile e trovava nella letteratura una fonte costante di riflessione e di scambio con il presente. Per lui, leggere era una maniera diretta di comprendere la società e il proprio ruolo di artista e individuo: il libro è simbolo di conoscenza, empatia e, soprattutto, ascolto degli altri, valori che si riflettono nel discorso visivo dei suoi quadri. Questo dialogo culturale è stato fondamentale anche per Cindy Pritzker, la filantropa scomparsa nel 2025 e grande sostenitrice delle biblioteche pubbliche, per la quale il Van Gogh occupava un posto d’onore nella biblioteca di famiglia. La tela non solo arricchiva la raccolta d’arte, ma incarnava una sintesi perfetta tra dimensione personale e spirito civico, divenendo simbolo individuale e collettivo allo stesso tempo.
La collezione Pritzker, in cui "Romans Parisiens" ha trascorso decenni, rappresenta una delle realtà più raffinate del collezionismo di arte moderna e impressionista. Formata nell’arco di quasi cinquant’anni, comprende altre opere capitali, come Léda et le cygne di Henri Matisse, un trittico monumentale che reinterpreta il mito classico con uno stile audace e innovativo. Presente in mostra anche La Maison de Pen du, gardeuse de vache di Paul Gauguin, tela fondamentale del periodo di Pont-Aven, dove l’artista francese elaborò il linguaggio sintetista destinato a influenzare l’arte del Novecento. Ogni dipinto nella collezione è stato scelto non solo per la sua importanza storica, ma anche per la forza di ispirare chi lo osserva, creando un dialogo diretto tra opera, luogo ed esperienza.
Provenendo da una raccolta eclettica e curiosa come quella dei Pritzker, il Van Gogh si inserisce perfettamente in un contesto dove arte e libri, pittura e oggetti d’epoca dialogano costantemente. Vi figurano, infatti, anche tesori di diverse epoche e culture, inclusi un raro cavallo in smalto della dinastia Tang e un portolano quattrocentesco di Petrus Roselli, oltre a un prezioso arazzo millefleur di Tournai risalente al tardo Medioevo. Questa varietà di linguaggi e tradizioni testimonia la capacità dei Pritzker di guardare oltre le mode del mercato, selezionando opere che rispecchiano passioni intellettuali ed estetiche e che sono integrate nella quotidianità della loro casa.
L’asta di Sotheby’s si presenta dunque come uno degli appuntamenti di maggiore rilievo per il 2025, sia per la quantità e la qualità delle opere presentate, sia per il percorso che le accompagna. Ogni opera racconta una storia personale e una visione del mondo, e il ritorno sul mercato di "Romans Parisiens (Les Livres jaunes)" di Van Gogh assume un valore speciale. La tela, realizzata durante una fase cruciale, riflette la capacità dell’artista di dialogare con la modernità e con la vivacità intellettuale della Parigi di fine Ottocento.
Il valore economico stimato dell’opera riflette sia la rarità del soggetto, poco consueto nel catalogo van Gogh, sia la rilevanza che il dipinto ha rivestito nella carriera dell’artista e nella storia degli eventi artistici parigini. La cifra di 40 milioni di dollari è specchio della richiesta internazionale della pittura di Van Gogh, e dello status iconico raggiunto dalla sua opera nell’immaginario collettivo di pubblico e collezionisti. Più che il dato economico, a colpire è la risonanza culturale che circonda il ritorno in vendita di un dipinto legato strettamente a idee di crescita individuale, curiosità e affermazione creativa.
Osservando "Romans Parisiens (Les Livres jaunes)", si assiste non solo a una celebrazione dell’oggetto libro, ma a una riflessione sulla pittura come strumento di conoscenza. La composizione, i colori luminosi, il trattamento della luce e la disposizione dei volumi evocano una Parigi in fermento, il dialogo di Van Gogh con il proprio tempo, la tensione tra solitudine e socialità che caratterizza tutta la sua produzione. La natura morta dei libri diventa così un racconto sull’identità, la cultura e la possibilità dell’arte di trasformare l’ordinario in straordinario. Il legame tra Van Gogh e i libri vive non solo nella tela, ma nei gesti e nelle scelte di chi, come la famiglia Pritzker, ha affidato all’opera il compito di rappresentare memoria, passione e visione.
Il 2025 vedrà dunque tornare sotto i riflettori una delle tele più affascinanti e cariche di suggestione di Van Gogh, protagonista di una storia di collezionismo che si intreccia con la storia pubblica e privata dell’arte e della cultura. Attorno ad essa ruoteranno offerte, progetti museali e forse nuove storie di mecenatismo, perché "Romans Parisiens (Les Livres jaunes)" racchiude la capacità di un artista di raccontare il suo tempo e di una famiglia di vivere l’arte nel quotidiano, rendendo ogni opera un ponte tra esperienza personale e destino universale.