Lo Stato della Chiesa nel XVII Secolo: mappa di Giovanni Antonio Magini

Lo Stato della Chiesa nel XVII Secolo: mappa di Giovanni Antonio Magini

Lucia Tinagli

La mappa dello Stato della Chiesa realizzata da Giovanni Antonio Magini e completata postuma dal figlio Fabio nel 1620 rappresenta uno straordinario testimone del XVII secolo, offrendo uno sguardo particolareggiato sulla cartografia dell'Italia dell'epoca.

Pubblicata poi da Sebastiano Bonomi come parte del primo atlante creato e stampato interamente in Italia, questa mappa è apparsa subito come un vero capolavoro artistico, la cartografia tendeva sempre e comunque anche verso un aspetto grafico gradevole e bello, da esporre.

Sebbene la visione moderna dell'Italia sia molto diversa, questa mappa storica permette di esplorare la complessità e la particolarità dello Stato della Chiesa, una delle entità politiche più influenti dell’epoca.

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Un atlante italiano tra innovazione e tradizione

La nascita di questa mappa inizia con Giovanni Antonio Magini, un eminente cartografo, matematico e astronomo del XVI secolo, che si dedicò alla realizzazione di un atlante dell’Italia.

Giovanni Antonio Magini (1555-1617) fu un importante astronomo e cartografo italiano, noto per i suoi contributi alla cartografia dell'Italia e agli studi astronomici. Nato a Padova, si formò in una delle università più prestigiose dell'epoca e si dedicò inizialmente all'astronomia. Nel 1588, fu scelto per succedere a Ignazio Danti come professore di matematica presso l'Università di Bologna, prevalendo persino su Galileo Galilei per la cattedra.

Magini si dedicò allo studio della geografia e dell'astronomia, portando avanti importanti ricerche. Uno dei suoi lavori più celebri è l’"Atlante d'Italia", una raccolta di mappe regionali molto dettagliate che mirava a rappresentare l'intera penisola italiana. Quest'opera, pubblicata postuma dai suoi eredi, rimase per lungo tempo un punto di riferimento nella cartografia italiana. Magini utilizzò tecniche innovative per l'epoca e collaborò con diversi incisori per realizzare carte accurate e dettagliate di tutte le regioni italiane, riflettendo il suo scrupolo scientifico e l’interesse per la precisione geografica.

In astronomia, Magini è noto per aver sostenuto il sistema geocentrico, opponendosi così alla teoria eliocentrica di Copernico. Egli pubblicò anche "Ephemerides coelestium motuum", un’opera sugli eventi celesti utilizzata dai navigatori e dagli astronomi del suo tempo. Inoltre, Magini inventò strumenti scientifici come il "planisfero", utilizzato per calcolare le posizioni stellari.

Il progetto delle mappe, avviato nel 1594, rappresentava un'impresa ambiziosa e rivoluzionaria, finalizzata a raccogliere dettagliate mappe delle regioni italiane. Magini ebbe la lungimiranza di coinvolgere alcuni tra i migliori incisori dell’epoca, come gli inglesi Benjamin Wright e i fratelli olandesi Arnoldi, che contribuirono alla precisione e alla bellezza dell’opera con il loro stile ornamentale.

Dopo la morte di Magini nel 1617, il figlio Fabio completò l'opera, portando alla pubblicazione dell'atlante nel 1620.

Caratteristiche distintive della mappa

La mappa dello Stato della Chiesa è un esempio sublime della fusione tra arte e scienza cartografica. I confini dello Stato della Chiesa, che si estendevano su gran parte dell'Italia centrale, sono delineati con cura, evidenziando città importanti come Roma, Bologna, Perugia e Ancona.

Magini si distinse per l'attenzione al dettaglio, illustrando anche fiumi e catene montuose, simboli della ricchezza naturale e della complessità geografica del territorio. Elementi decorativi come navi e creature marine animano il mare circostante, evocando l'influenza del celebre stile "Mercator", diffuso nei paesi nordici dell’epoca.

Il cartiglio decorativo con la dedica e il titolo, ornato con volute e dettagli barocchi, aggiunge un ulteriore livello di fascino a quest’opera.

L’Importanza politica e culturale dello Stato della Chiesa

Lo Stato della Chiesa non era solo un’entità religiosa, ma un potente stato secolare che estendeva il suo controllo politico e territoriale su un’ampia parte della penisola italiana.

Governato dai papi, questo territorio era una delle principali potenze dell’epoca, con una rete di alleanze e un’influenza che andava ben oltre i confini italiani. La mappa del Magini diventa una finestra sulla storia di un’entità complessa, dove la religione e la politica si intrecciavano in modo indissolubile.

Per i contemporanei, queste mappe non erano solo rappresentazioni geografiche, ma strumenti di affermazione politica e identitaria.

Curiosità cartografiche e storia del collezionismo

Le mappe antiche come questa dello Stato della Chiesa sono oggetti di grande interesse per collezionisti e appassionati di storia, poiché rappresentano un mondo prima delle moderne divisioni nazionali.

Durante il XVII secolo, infatti, l’Italia era un mosaico di stati indipendenti, ciascuno con la propria cultura, lingua e sistema di governo. La mappa del Magini, con il suo stile dettagliato e i suoi abbellimenti artistici, rifletteva il prestigio e l’orgoglio dei territori rappresentati.

Questa mappa dello Stato della Chiesa, riprodotta con maestria su carta finissima, rappresenta non solo un’opera d’arte, ma anche un invito a riscoprire un capitolo affascinante della storia italiana.

Acquistare questa riproduzione significa portare a casa un pezzo del nostro passato, una testimonianza tangibile di un’epoca di intrighi, potere e bellezza artistica.

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