La Spezia, un viaggio nella fotografia d’autore: la collezione di Carla Sozzani al CAMeC

La Spezia, un viaggio nella fotografia d’autore: la collezione di Carla Sozzani al CAMeC

Jayde Browne

La Spezia si prepara ad accogliere una delle mostre fotografiche più significative della stagione culturale: il CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea, dal 18 ottobre al 22 marzo, ospita “Fotosintesi. Fotografie dalla collezione Carla Sozzani”, un progetto nato da un’idea di Maddalena Scarzella. L’esposizione presenta oltre cento scatti provenienti dalla raffinata raccolta privata di Carla Sozzani, vera pioniera della cultura visiva, editrice e ispiratrice di tendenze, che attraverso la direzione di riviste come Elle e Vogue Italia, e la fondazione di spazi culto come 10 Corso Como e la Fondazione Sozzani ha rivoluzionato l’immaginario della moda e della fotografia internazionale.

La mostra si snoda come un viaggio nella storia della fotografia moderna e contemporanea, con opere che abbracciano più epoche e stili. I visitatori potranno ammirare capolavori di grandi maestri come Helmut Newton, Man Ray, Karl Blossfeldt, David LaChapelle, Paolo Roversi, Alfred Stieglitz, nomi che hanno segnato la storia dell’immagine e influenzato i linguaggi della moda, dell’arte e del costume. L’allestimento racconta la visione unica di Carla Sozzani, che ha saputo raccogliere nel tempo sguardi e poetiche differenti, scegliendo immagini dove il potente gioco tra luce, forma e identità si trasforma in racconto ed emozione.

L’approccio curatoriale punta a evidenziare il dialogo tra la collezione Sozzani e la collezione permanente del CAMeC, da sempre attenta ai rapporti tra fotografia, performance, arte concettuale e pratiche processuali. Queste cento opere si inseriscono così in una costellazione di sguardi che attraversa il Novecento fino all’attualità, testimoniando il ruolo della fotografia come documento, invenzione visiva e luogo in cui il reale diventa spesso atto poetico e creativo.

La scelta dei fotografi riflette la capacità di Carla Sozzani di cogliere le evoluzioni del linguaggio visivo, ponendo attenzione sia alle avanguardie storiche che agli sviluppi più recenti. L’alternarsi di immagini iconiche e visioni meno note rende la mostra un mosaico di sensibilità, in cui le prospettive sulla femminilità, l’identità e la bellezza si fanno universali. Dalle forme stilizzate di Blossfeldt ai ritratti carichi di tensione di Newton, dagli esperimenti concettuali di Stieglitz alle visioni oniriche di Roversi, ogni fotogramma racconta un frammento della storia della cultura visiva europea e internazionale.

Il CAMeC rafforza così il proprio ruolo di centro di ricerca e di cultura, offrendo al pubblico della Spezia un evento che collega la città alle grandi capitali della fotografia. L’esposizione non si limita agli aspetti celebrativi ma invita i visitatori a riflettere sul tema del “guardare”: la fotografia è qui intesa come processo di conoscenza e di relazione, espressione di un dialogo continuo tra l’occhio del fotografo e lo sguardo di chi osserva.

Le opere provenienti dalla Fondazione Sozzani si collocano come nuovi punti di riferimento in una mappa che attraversa il Novecento in tutte le sue sfaccettature, restituendo la profondità della ricerca sulla percezione, sull’immagine come strumento di introspezione, narrazione, sogno. Il percorso incrocia sensibilità diverse, accostando il bianco e nero grafico delle origini all’esplosione cromatica delle esperienze contemporanee, meticciando richiami alla storia dell’arte, alla moda, alla pubblicità, alla società.

Un capitolo importante della mostra è dedicato all’evoluzione del concetto di femminilità: la fotografia si fa specchio di mutamenti sociali, rivoluzioni private, emancipazione, ricerca identitaria. Newton e Man Ray, con i loro ritratti potenti e a volte trasgressivi, dialogano con le interpretazioni delicate o visionarie degli altri autori in mostra, stimolando dibattiti estetici ma anche riflessioni sulle trasformazioni culturali e sull’evoluzione del ruolo della donna.

Non meno importante è il rapporto tra natura e fotografia: il rigore di Blossfeldt dialoga con la sensualità di certi scatti editoriali contemporanei, mentre la luce rigorosamente controllata o filtrata diventa il filo rosso che unisce immagini distanti nel tempo e nello stile. La ricerca di Sozzani anticipa e intercetta tendenze internazionali, concentrandosi su opere che spingono i confini della fotografia oltre la mera riproduzione del reale per avvicinarsi all’astrazione, all’interpretazione poetica, alla narrazione visiva.

La mostra “Fotosintesi” non è solo un racconto della storia della fotografia, ma anche e soprattutto un viaggio nel pensiero visivo di una collezionista che ha trasformato la sua passione in progetto culturale. Ogni sala del CAMeC diventa così uno spazio di dialogo fra opere e visitatori, un laboratorio di confronto tra passato e avanguardia, tra universali poetici e visioni personali.

Il grande valore dell’esposizione è proprio nella capacità di offrire al pubblico la possibilità di farsi parte di un racconto più ampio, entrando in sintonia con i grandi temi che attraversano la contemporaneità: identità, memoria, percezione, trasformazione. La Spezia si conferma luogo attento alle nuove sfide dell’arte, ospitando una collezione che, partita da una curiosità privata e intuitiva, è diventata risorsa per la comunità, patrimonio da condividere, punto di partenza per nuove riflessioni sulla cultura dell’immagine.

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