Record d’asta senza precedenti per Frida Kahlo

Record d’asta senza precedenti per Frida Kahlo

Eleonora Antonini

Un enigmatico autoritratto della celebre artista messicana Frida Kahlo è stato venduto lo scorso Giovedì per 54,7 milioni di dollari, infrangendo il record d'asta per un opera d'arte realizzata da una donna.

Il quadro è una delle opere psicologicamente più intense dell’artista, intitolato "El sueño (La cama)" in italiano "Il sogno (Il letto)", ha superato il precedente primato detenuto da "Jimson Weed/White&Flower No.1" di Georgia O'Keeffe, venduto per 44,4 milioni di dollari nel 2014.

L’opera è stata il punto focale di una vendita all'asta composta da oltre 100 opere surrealiste di artisti come Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst e Dorothea Tanning, parte dell'asta della collezione privata Exquisite Corpus.

Tra le più prestigiose collezioni private di arte surrealista, Exquisite Corpus rappresenta il culmine di un impegno durato una vita con uno dei movimenti artistici più rivoluzionari del XX secolo.
Assemblata nell'arco di quattro decenni con occhio attento e dedizione incrollabile, la collezione ripercorre l'arco immaginativo del movimento, dalle sue figure seminali a contributi meno noti, ma altrettanto avvincenti.
Richiamando il gioco collaborativo surrealista Exquisite Corpse, in cui gli schizzi successivi degli artisti si fondevano in forme inaspettate e fantastiche, Exquisite Corpus raggiunge una coesione che trascende la somma delle sue parti interconnesse.
Raramente esposta e a lungo conservata in mani private, la collezione si erge a testimonianza della duratura capacità del Surrealismo di sfidare la percezione e stimolare la riflessione critica, affermandone la profonda rilevanza nell'era moderna.” comunica il sito
web ufficiale dell’asta.

L'opera raffigura Kahlo addormentata in un letto di legno in stile coloniale che fluttua tra le nuvole, avvolta in una coperta dorata e circondata da rampicanti e foglie.
Sopra il suo letto giace uno scheletro avvolto a sua volta nella dinamite, uno degli elementi reali della camera da letto della pittrice e figura folkloristica conosciuta in Messico come Judas.

Secondo la nota di catalogo di Sotheby’s, il dipinto offre una "meditazione spettrale sul confine poroso tra sonno e morte: lo scheletro sospeso è spesso interpretato come una visualizzazione della sua ansia di morire nel sonno, una paura fin troppo plausibile per un'artista la cui esistenza quotidiana è stata plasmata dal dolore cronico e dai traumi del passato".



Lo storico Luis-Martín Lozano, autore di un saggio sul dipinto per la casa d'aste, suggerisce che i petardi legati al finto scheletro indichino "l'intento di Kahlo di segnalare un passaggio tra le diverse dimensioni: tra realtà e sogno, vita e morte".

Kahlo dipinse l'opera nel 1940, un anno a dir poco turbolento: fu l'anno in cui si risposò con Diego Rivera dopo aver divorziato dal collega un anno prima e fu anche l'anno in cui il suo ex amante, il rivoluzionario russo Leon Trosky, fu assassinato.

L’artista ha spesso raffigurato se stessa e gli eventi della sua vita - esprimendo il suo doloroso rapporto con il corpo reso invalido dalla poliomielite durante l'infanzia e sconvolto da un incidente d'autobus quando aveva 18 anni - con vivacità e spietatezza.

Il letto era un motivo ricorrente nelle sue opere ed iniziò infatti a dipingere dopo aver subito una serie di dolorosi interventi chirurgici alla colonna vertebrale e al bacino che la costrinsero a portare ingessature fino alla sua morte. 
In quei periodi era costretta ad esplorare la sua mortalità considerando il suo letto un ponte tra mondi diversi. 

"Non sono morta e ho una ragione per vivere. Questa ragione è la pittura", scrisse all'epoca mentre si opponeva all'etichetta di surrealista, uno stile d'arte onirico e incentrato sulla fascinazione per l'inconscio, dichiarando "Non ho mai dipinto sogni, ho dipinto la mia realtà."

Prima dell'asta, la sua pronipote, Mara Romeo Kahlo, ha celebrato l'importanza dell'imminente vendita durante una recente intervista con l'Associated Press a Città del Messico: "Sono molto orgogliosa che sia una delle donne più stimate, perché davvero, quale donna non si identifica con Frida, o quale persona non lo fa?", ha detto, "Penso che ognuno porti un pezzettino di mia zia nel cuore."

Frida Kahlo, morta nel 1954 all’età di 47 anni, è ampiamente considerata una delle più grandi pittrici del secolo scorso ed è diventata famosa per i suoi ritratti personali.
La vendita da Sotheby's a New York ha anche superato il record d'asta di Kahlo per un'opera di un'artista latinoamericana, mentre nel frattempo voci di corridoio affermano che alcuni suoi dipinti siano stati venduti privatamente a prezzi ancora più alti.

In una stagione d'aste surreale che ha incluso nelle vendite un water, una pepita d'oro ed un fossile di triceratopo, il dipinto di Kahlo in confronto è risultato piuttosto modesto ed è tra le poche opere dell’artista rimaste in mani private al di fuori del Messico, dove il suo corpus di opere è stato dichiarato monumento artistico nazionale, impedendone l'esportazione senza autorizzazione. 

"El sueño (la cama)" fu venduto sempre da Sotheby's a Nesuhi Ertegun, produttore discografico turco-americano e (con il fratello Ahmet) co-fondatore della Atlantic Records nel 1980 e secondo Lozano, ex direttore del Museo d'Arte Moderna di Città del Messico, fu venduto a Ertegun per 51.000 dollari.

Alcuni storici dell'arte hanno esaminato attentamente la vendita per motivi culturali, mentre altri hanno espresso il timore che il dipinto, esposto pubblicamente l'ultima volta alla fine degli anni Novanta, possa nuovamente scomparire dalla vista del pubblico dopo l'asta: il dipinto che non era stato esposto al pubblico per quasi tre decenni era stato recentemente mostrato a Londra, Abu Dhabi, Hong Kong, Parigi e New York.

"Frida Kahlo occupa un posto del tutto singolare nella storia dell'arte. C'è un legame quasi spirituale che le persone hanno con i suoi dipinti, che sono così profondamente personali ma allo stesso tempo hanno una risonanza universale. L'abbiamo vista questa stagione mentre El sueño (La cama) era in mostra in tutto il mondo, con code interminabili fuori dalla porta", ha detto Anna Di Stasi, responsabile dell'Arte Latinoamericana di Sotheby's in una e-mail alla CNN prima dell'asta. 



"Questo risultato da record dimostra quanta strada abbiamo fatto, non solo nell'apprezzamento del genio di Frida Kahlo, ma anche nel riconoscimento delle artiste ai massimi livelli del mercato", ha affermato invece dopo l’asta Julian Dawes, il dirigente di Sotheby's che ha organizzato l'evento, “Questo dipinto ha tutti i tratti distintivi di una Frida in particolare: l'autoritratto, un immaginario surrealista e, soprattutto, l’intensità psicologica ed il senso di comunione tra artista e spettatore.” 

Dawes ha anche affermato che la stima bassa dell'autoritratto, pari a 40 milioni di dollari, teneva conto del fatto che la figura di Frida non gioca un ruolo da protagonista nel dipinto: "Se una tela di queste dimensioni fosse stata riempita con un ritratto completo di Frida, ingrandito, la stima sarebbe stata probabilmente di 80-100 milioni di dollari. E penso che il mercato si sarebbe trovato lì in un batter d'occhio".

La vendita ha comunque messo in luce sia la crescente statura di Kahlo come icona della cultura pop, sia il genere del Surrealismo, il movimento artistico più provocatorio del XX secolo che celebra il suo centenario in tutto il mondo: la popolarità della corrente artistica è stata trainata da una combinazione di fattori come le mostre museali, l'aumento degli studi accademici e la rivalutazione da parte del mercato delle sue artiste, tra cui Dorothea Tanning, Leonora Carrington, Leonor Fini e Gertrude Abercrombie.

 
Dopo tre anni di vendite in calo, le aste serali di Novembre hanno aperto un barlume di speranza nel mercato dell'arte: Sotheby's ha generato 706 milioni di dollari solo Martedì sera, più del doppio delle aste equivalenti dell'anno scorso, guidate dal "Ritratto di Elisabeth Lederer" del pittore austriaco Gustav Klimt, venduto per 236,4 milioni di dollari e diventato una delle opere d'arte più costose mai vendute all'asta, seconda solo al "Salvator Mundi" di Leonardo da Vinci con 450 milioni di dollari, detentore del record assoluto e tra gli artisti maschi.
 


Il precedente record d’asta per un opera della Kahlo era infatti stato stabilito solo quattro anni fa, per l'opera del 1949 "Diego y yo", venduta a 34,9 milioni di dollari.  
Quella tela era probabilmente un esempio più eclatante dei suoi autoritratti, perché mostrava un primo piano del volto di Frida con il folto monociglio, lacrime che le scendevano dagli occhi e un'immagine inquietante del marito che emergeva dal centro della fronte.

La rara apparizione dei suoi dipinti all'asta ha dato inizio a una guerra di offerte anche per i quadri “meno iconici” ed il banditore Oliver Barker, descrive "El sueño (la cama)" come "una meditazione evocativa e spettrale sulla vita, la morte e il mondo degli spiriti".

Francisco Berzunza, curatore che ha recentemente organizzato una mostra al Museo di Città del Messico basata sui dipinti di Kahlo, ha affermato che è facile capire perché il fascino del mondo dell'arte per la pittrice sia cresciuto ulteriormente dopo la sua morte: "Frida possiede chiunque tocchi la sua opera", aggiungendo che l'asta sarebbe probabilmente oggetto di critiche in Messico, dove il dipinto è considerato parte del proprio patrimonio culturale.

La vendita di El sueño ci racconta però anche qualcosa che va oltre il mercato dell’arte e ogni volta che un dipinto della Kalho torna alla luce, la sensazione è che a guardarlo non siano solo gli occhi del pubblico contemporaneo, ma quello di tutte le generazioni che continuano a interrogarsi sulla sua vita e sulla sua opera: Frida, in qualche modo, resiste.

E ci ricorda che l’arte nasce sempre da una ferita che non si rimargina del tutto ma che proprio per questo riesce a parlare a tutti.

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