Porta Pertusa di Vasi

Porta Pertusa di Vasi

Alice Pettirosso

Sintesi dell'opera e contesto storico

Porta Pertusa è un'incisione che affascina per la sua ricchezza di dettagli e la meticolosità con cui rappresenta la Roma del XVIII secolo. Creata dal celebre incisore e architetto Giuseppe Vasi, l'opera fa parte della monumentale serie Delle Magnificenze di Roma antica e moderna, composta da dieci volumi pubblicati tra il 1747 e il 1761. Vasi aveva un obiettivo ambizioso: documentare ogni aspetto della città eterna, non solo come un catalogo di monumenti, ma come un vivo ritratto urbano che cattura l'essenza della vita quotidiana dell'epoca.

L'incisione raffigura la Porta Pertusa, una piccola e poco conosciuta apertura nelle Mura Leonine, vicino al Vaticano. Vasi non si limita a rappresentare l'architettura della porta, ma la inserisce in un contesto più ampio, mostrando le strade circostanti, le attività delle persone e il paesaggio urbano. Questo approccio riflette il suo desiderio di offrire una visione completa e autentica di Roma, evidenziando tanto la grandiosità dei suoi monumenti quanto la vitalità della sua gente.

Struttura dell'opera

Immaginatevi di fronte a una scena brulicante di vita: Porta Pertusa è un punto di passaggio animato da figure umane impegnate nelle loro attività quotidiane. Al centro dell'incisione, la porta si apre tra le mura, con la sua struttura semplice ma imponente. Le mura si estendono ai lati, creando una composizione equilibrata che guida lo sguardo dell'osservatore attraverso l'immagine.

In primo piano, Vasi raffigura minuziosamente persone che camminano, commercianti con i loro carri e animali da soma, dando vita a una narrazione visiva della vita cittadina. Sullo sfondo, si intravedono edifici e dettagli del paesaggio urbano, che aggiungono profondità e inseriscono la scena nella topografia romana. Questa attenzione alla vita quotidiana conferisce all'opera un realismo coinvolgente.

Tecnica incisoria

Giuseppe Vasi è rinomato per la sua maestria nell'arte dell'incisione all'acquaforte. In Porta Pertusa, utilizza con sapienza linee sottili e tratteggi incrociati per creare texture e profondità. La precisione con cui disegna ogni pietra delle mura e ogni tegola dei tetti rivela la sua formazione architettonica e il suo occhio attento ai dettagli.

L'uso delle ombre è studiato per evidenziare i volumi degli edifici e la tridimensionalità della scena. Le figure umane, seppur minute rispetto all'architettura, sono delineate con cura, mostrando posture e abiti che aggiungono autenticità storica. La combinazione di questi elementi tecnici rende l'incisione non solo un documento topografico, ma anche un'opera d'arte capace di catturare l'atmosfera della Roma settecentesca.

Curiosità sull'opera

Un aspetto interessante di Porta Pertusa è la scelta di Vasi di rappresentare una porta meno conosciuta delle mura romane. La Porta Pertusa, il cui nome significa "porta forata" o "apertura", era utilizzata principalmente come passaggio secondario nei pressi del Vaticano. La decisione di includerla nella sua serie evidenzia l'intento di Vasi di documentare non solo i monumenti più celebri, ma anche gli angoli nascosti e meno celebrati della città.

L'opera offre inoltre uno spaccato della vita sociale dell'epoca. Le attività raffigurate – commerci, incontri, viaggiatori in transito – riflettono la quotidianità dei romani del XVIII secolo e permettono all'osservatore moderno di immergersi nell'atmosfera del tempo.

Giuseppe Vasi: un artista dedicato alla città eterna

Giuseppe Vasi (1710-1782) è stato uno dei più importanti incisori e topografi del suo tempo. Originario della Sicilia, si trasferì a Roma, dove sviluppò una profonda passione per la città e le sue strutture. La sua opera principale, Delle Magnificenze di Roma antica e moderna, rappresenta una testimonianza insostituibile della Roma settecentesca, documentando con precisione oltre 200 vedute di monumenti, chiese, piazze e vie.

Vasi fu anche il maestro di Giovanni Battista Piranesi, influenzando significativamente la formazione del suo allievo. Tuttavia, mentre Piranesi tendeva a enfatizzare gli aspetti grandiosi e fantastici dell'architettura romana, Vasi rimaneva fedele a una rappresentazione più realistica e dettagliata. La sua attenzione si concentrava sull'accuratezza topografica e sulla documentazione storica, senza tralasciare l'aspetto artistico che rende le sue incisioni di grande valore estetico.

Il contributo di Vasi va oltre l'arte dell'incisione: attraverso le sue opere, ha preservato per le future generazioni l'immagine di una Roma in continua evoluzione, catturando momenti di vita altrimenti destinati a perdersi nel tempo. La sua dedizione alla città eterna ha reso il suo lavoro una fonte preziosa per storici, architetti e appassionati d’arte romana.

 

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