“Pavia 1525: le arti nel Rinascimento e gli arazzi della battaglia” celebra il Cinquecentenario della Battaglia di Pavia

“Pavia 1525: le arti nel Rinascimento e gli arazzi della battaglia” celebra il Cinquecentenario della Battaglia di Pavia

Jayde Browne

La città di Pavia si prepara a rivivere una delle pagine più significative della sua storia grazie alla mostra “Pavia 1525: le arti nel Rinascimento e gli arazzi della battaglia”, allestita dal 19 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 nelle sale del Castello Visconteo. In un momento cruciale per il destino dell’Europa e dell’Italia, il 1525 vide la città lombarda teatro di una memorabile battaglia: Carlo V d'Asburgo, capo supremo del Sacro Romano Impero e re di Spagna, uscì vittorioso contro Francesco I di Francia, segnando per sempre il corso degli eventi grazie anche all’impiego strategico delle armi da fuoco. Pavia, già grandiosa grazie alle dinastie dei Visconti e degli Sforza, divenne l’epicentro di una rivoluzione culturale e militare che ebbe ripercussioni profondissime sull’intero continente europeo.

Fulcro della mostra sarà la famosa serie di arazzi della Battaglia di Pavia, custodita al Museo di Capodimonte di Napoli, che per la prima volta torna simbolicamente “a casa” dopo importanti restauri. I visitatori potranno ammirare questi maestosi manufatti, tessuti nella rinomata manifattura fiamminga di Jan e Willem De Moyen su disegni di Bernard van Orley, che narrano con straordinaria sensibilità pittorica la vittoria degli eserciti imperiali. La raffinatezza dei tessuti e la forza narrativa degli arazzi offriranno uno spettacolo che trasporta chi osserva nel cuore stesso di uno dei conflitti più determinanti del Rinascimento.

La mostra non è solo un tributo alla battaglia, ma soprattutto un’esplorazione dell’effervescenza artistica che caratterizzava la Pavia tra il XV e il XVI secolo. Grazie all’incontro tra le innovazioni provenienti dal Nord Europa, dall’Italia centrale e dalla vicina Milano, la città si trasformò in un vero laboratorio creativo, fucina di talenti e crogiolo di influenze diverse. Prestiti prestigiosi da musei internazionali come la Pinacoteca di Brera, la Veneranda Pinacoteca Ambrosiana, il Castello Sforzesco di Milano, il Musée d’art et d’histoire di Ginevra, la Royal Collection di Windsor e il Victoria & Albert Museum di Londra arricchiranno il percorso, affiancando capolavori di maestri indiscussi come Leonardo da Vinci, Pietro Bergognone e Pietro Perugino.

Dipinti, disegni, sculture, codici miniati, oggetti di oreficeria e arte decorativa comporranno un mosaico vivissimo, capace di restituire l’atmosfera di un’epoca gloriosa. La visita si articola in due momenti distinti. Il primo invita il pubblico a immergersi nelle meraviglie rinascimentali di Pavia: tra i gioielli spiccano i disegni di Leonardo da Vinci e un magnifico polittico di Ambrogio Bergognone, ricomposto appositamente per la mostra. Particolare attenzione viene riservata al Duomo e alla Certosa, veri monumenti simbolici che i committenti vollero “più belli di Santa Sofia a Costantinopoli”. La costruzione e la decorazione di questi edifici videro la partecipazione dei migliori artisti della Penisola, generando uno stimolo poderoso per la nascita di una scuola locale di grandi maestri.

Un’altra gemma in mostra sarà il modello ligneo del Duomo, realizzato da Giovan Pietro Fugazza tra il 1497 e il 1583, esemplare di sapienza artigianale e sogno architettonico rinascimentale. Il legno di cipresso, rovere, frassino e noce si uniscono per comporre una struttura di eccezionale bellezza, testimonianza tangibile della visione estetica che animava la città.

La seconda parte della mostra è dedicata alla battaglia vera e propria: uno spartiacque per la storia locale, che segnò un brusco arresto per l’opulenta stagione artistica di Pavia. I sette arazzi monumentali del Museo e Real Bosco di Capodimonte divengono protagonisti assoluti, raccontando visivamente il trionfo degli imperiali su Francesco I di Francia. Un tempo proprietà dell’imperatore stesso, questi capolavori tornano idealmente nel luogo d’origine, offrendo al pubblico la rara opportunità di ammirarli dal vivo e di leggere, attraverso l’intreccio dei fili, la complessità e la valenza storica dell’evento rappresentato.

Curata da Francesco Frangi, Pietro Cesare Marani, Mauro Natale, Laura Aldovini, e per la sezione degli arazzi da Carmine Romano e Mario Epifani del Museo di Capodimonte, l’esposizione si poggia su un ampio comitato scientifico guidato da Annalisa Zanni. L’organizzazione è affidata ai Musei Civici di Pavia e al Comitato Promotore e Alto Coordinamento per il Cinquecentenario della Battaglia di Pavia, con il sostegno di importanti realtà come il Comune di Pavia, la Fondazione Monte di Lombardia, la Camera di Commercio Cremona-Mantova-Pavia e l’Università di Pavia, insieme ai contributi fondamentali di Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo e Fondazione Bracco.

La mostra regala al pubblico una doppia chiave di lettura: da un lato il fascino epico di una battaglia che cambiò le sorti della città e del continente; dall’altro l’affresco di una stagione culturale luminosa, in cui arte, architettura e scienza si intrecciavano senza confini. I visitatori potranno così vivere un’esperienza immersiva alla scoperta di una delle “perle” del Rinascimento lombardo, tra ricordi di trionfi militari e sorprendenti testimonianze di creatività e ingegno. Il Castello Visconteo diventa così il palcoscenico di una narrazione complessa e multidimensionale, che riscopre la vitalità di una città capace, allora come oggi, di influenzare il gusto e la cultura europea.

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