Mappe dell'antica Roma con dio fluviale e Romolo e Remo di Jan Goeree: magia della mitologia

Mappe dell'antica Roma con dio fluviale e Romolo e Remo di Jan Goeree: magia della mitologia

Jayde Browne

L’opera di Jan Goeree, intitolata “Mappe dell'antica Roma con dio fluviale e Romolo e Remo” offre una rappresentazione dettagliata e articolata dell’antica Roma, arricchita da elementi mitologici. Le due mappe presentano la città imperiale con i suoi monumenti principali e le famose sette colline, integrate da figure allegoriche come il dio fluviale e la scena iconica di Romolo e Remo allattati dalla lupa. L’atmosfera complessiva è quella di una fusione tra rigore cartografico e narrazione simbolica, che trasmette un senso di maestosità storica e di fascino per la mitologia romana. Il lavoro si distingue per l’accuratezza nella definizione dei dettagli urbanistici e per la ricchezza decorativa che rende viva la rappresentazione, quasi come un racconto visivo del passato glorioso della città.

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Stile


L’opera si inserisce nel contesto del tardo Barocco, periodo in cui la cartografia assume valori sia estetici sia didattici. Lo stile di Goeree riflette l’influenza della tradizione incisoria nord-europea, in particolare olandese, grazie a un tratto preciso ma elegante e a una composizione ben bilanciata. Le mappe mostrano una chiara derivazione dall’arte cartografica del XVII secolo, con una forte attenzione ai dettagli e all’equilibrio tra elementi geografici e figurativi. L’utilizzo della prospettiva a volo d’uccello permette al contempo di rappresentare fedelmente la morfologia della città e di includere figure emblematiche di grande impatto visivo. L’approccio stilistico coniuga rigore scientifico e senso decorativo, tipici della cartografia destinata a scopi educativi e celebrativi.

Colore e illuminazione


Nell’opera emergono tonalità sobrie e armoniche, tipiche della tecnica incisoria su rame utilizzata all’epoca. I colori dominanti sono i toni del grigio e del bruno, con accenti più chiari e scuri che definiscono il volume e la profondità delle strutture e delle figure. L’illuminazione è delicata, diffusa e uniforme, evitando contrasti forti per mantenere la leggibilità complessiva. Le variazioni tonali sono utilizzate con maestria per mettere in risalto i dettagli architettonici e per fare emergere i punti focali come il dio fluviale e Romolo e Remo. La luce sembra emanare una morbida atmosfera antica, rafforzando la sensazione di una mappa venerabile e preziosa.

Gestione degli spazi


Goeree mostra una grande abilità nella gestione dello spazio rappresentato, realizzando un equilibrio tra profondità e leggibilità. La prospettiva aerea permette di sovrapporre piani visivi diversi, mostrando con chiarezza la città e il contesto paesaggistico circostante. La distribuzione degli elementi segue regole topografiche molto precise, dove gli edifici più importanti appaiono maggiormente dettagliati, mentre il paesaggio si riduce gradualmente verso il fondo. La presenza di figure allegoriche e mitologiche, come il dio del fiume che sembra fluire attraverso la mappa, crea un gioco dinamico tra spazio reale e simbolico, arricchendo la lettura visiva.

Composizione e inquadratura


Le mappe sono costruite con una composizione armoniosa e ben studiata, che guida lo sguardo attraverso la scena con naturalezza. L’inquadratura a volo d’uccello amplia il campo visivo senza distorcere la prospettiva, offrendo una visione ampia ma dettagliata che coinvolge lo spettatore. I punti di interesse principali sono messi in risalto, mentre il corso del fiume e le figure leggendarie fungono da elementi unificatori che donano movimento e coesione all’intera composizione.

Tecnica e materiali


L’opera non è un raffinato disegno preparatorio su carta, realizzato da Jan Goeree con penna e inchiostro nero, lavaggio grigio e gessetto rosso, con alcuni tratti incisi sul supporto per agevolare il trasferimento. Questa combinazione di tecniche conferisce alle opere una straordinaria nitidezza del tratto e una profondità tonale che arricchisce la resa architettonica e figurativa. Il risultato è un lavoro di grande precisione grafica, capace di unire la funzione documentaria della cartografia con la ricchezza estetica tipica del tardo Barocco.

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