
Mappa di Genova di Friederich Bernhard Werner: l'essenza della splendida repubblica marinara
Jayde BrowneCondividi
La mappa di Genova realizzata da Friedrich Bernhard Werner rappresenta una delle più affascinanti vedute panoramiche della repubblica marinara ligure nel XVIII secolo. L'opera presenta la città vista dal mare, secondo la tradizione iconografica che privilegiava la prospettiva marittima per le grandi città portuali.
La composizione mostra Genova che si erge maestosa dalle acque del suo golfo, con i suoi palazzi, le chiese e le fortificazioni che si sviluppano in un anfiteatro naturale tra i colli e il mare. La veduta cattura l'essenza di una città commerciale all'apogeo della sua potenza, dove l'architettura civile e religiosa si fonde armoniosamente con il paesaggio costiero ligure. Numerose imbarcazioni popolano le acque antistanti la città, dalla piccola pesca locale alle grandi navi mercantili, testimoniando la vitalità del porto genovese. L'atmosfera generale è quella di una città prospera e attiva, dove ogni elemento architettonico contribuisce a creare un panorama urbano di straordinaria ricchezza visiva e storica.
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Stile
Friedrich Bernhard Werner, attivo tra il 1690 e il 1778, rappresenta uno dei più importanti vedutisti dell'Europa centrale del XVIII secolo. La sua mappa di Genova si inserisce perfettamente nella tradizione della vedutistica urbana settecentesca, caratterizzata da un approccio documentario che unisce precisione topografica ed eleganza compositiva. Lo stile di Werner mostra l'influenza della grande tradizione incisoria tedesca e austriaca, arricchita da una sensibilità particolare per l'architettura e l'urbanistica.
Durante i suoi viaggi attraverso l'Europa centrale, Werner aveva sviluppato una tecnica distintiva per documentare le città più importanti, combinando l'accuratezza del rilievo topografico con l'appeal estetico della veduta panoramica. La sua interpretazione di Genova riflette la conoscenza diretta della città e dei suoi monumenti principali, filtrata attraverso la sensibilità artistica del periodo che privilegiava la rappresentazione pittoresca senza sacrificare l'attendibilità documentaria. L'approccio stilistico segue i canoni della vedutistica europea, dove ogni elemento architettonico viene rappresentato con cura maniacale per offrire al pubblico contemporaneo una visione completa e affascinante della realtà urbana.
Colore e illuminazione
La palette cromatica della veduta di Genova dimostra la maestria di Werner nell'uso del colore applicato all'incisione. Le tonalità dominanti spaziano dai caldi ocra e terra di Siena degli edifici ai delicati azzurri e verdi che caratterizzano il mare e la vegetazione collinare. La colorazione a mano, tipica della produzione incisoria di qualità del XVIII secolo, presenta sfumature accurate che esaltano la varietà architettonica della città.
L'illuminazione della scena segue principi naturalistici, con una luce solare che sembra provenire da sinistra e che crea ombre morbide sui prospetti degli edifici principali. I contrasti luminosi sono sapientemente calibrati per evidenziare la monumentalità delle architetture più importanti, dalle cupole delle chiese ai palazzi patrizi che dominano il panorama urbano. Le acque del porto riflettono la luce del cielo con tocchi di colore che vanno dal blu intenso al verde smeraldo, creando una superficie marina vivace e realistica. La gestione cromatica serve anche a definire la profondità spaziale, con i toni più intensi in primo piano che gradualmente si attenuano verso lo sfondo collinare.
Gestione degli spazi
La distribuzione spaziale nella veduta di Werner rivela una comprensione sofisticata della rappresentazione prospettica applicata alla vedutistica urbana. Lo spazio viene organizzato secondo piani successivi che guidano l'occhio dall'immediato primo piano marino fino alle colline che chiudono l'orizzonte.
La profondità è costruita attraverso una sapiente gradazione delle dimensioni degli edifici e delle imbarcazioni, mentre la prospettiva aerea contribuisce a creare l'illusione della distanza attraverso l'attenuazione progressiva dei dettagli. Il punto di vista sopraelevato, tipico delle vedute portuali, permette di mostrare simultaneamente il fronte mare della città e il suo sviluppo urbano verso l'interno. La gestione prospettica segue regole consolidate della rappresentazione vedutistica, privilegiando la chiarezza informativa e la completezza della visione urbana. Gli spazi vuoti del mare e del cielo bilanciano la densità architettonica della città, creando un equilibrio compositivo che facilita la lettura dell'insieme.
Composizione e inquadratura
L'equilibrio compositivo della veduta genovese testimonia l'esperienza di Werner nella rappresentazione delle grandi città europee. Il centro della composizione è occupato dal nucleo urbano principale, con il porto che funge da elemento di collegamento tra la città e l'osservatore. L'inquadratura è stata scelta per includere l'intero fronte marittimo di Genova, dalle fortificazioni orientali fino alle installazioni portuali occidentali, offrendo una visione panoramica completa della repubblica marinara.
La disposizione degli elementi architettonici segue una gerarchia visiva che privilegia i monumenti più significativi: le chiese con i loro campanili svettanti, i palazzi patrizi con le loro facciate monumentali, le fortificazioni che proteggevano la città. Le imbarcazioni in primo piano non sono elementi casuali ma servono a creare un collegamento visivo tra l'osservatore e la città, suggerendo il movimento e la vitalità del commercio marittimo. L'alternanza tra zone densamente costruite e spazi aperti crea un ritmo compositivo che guida la lettura della veduta e ne facilita la comprensione topografica.
Tecnica e materiali
La tecnica utilizzata da Werner per la sua veduta di Genova è l'incisione su rame, il metodo più raffinato disponibile nel XVIII secolo per la produzione di stampe di alta qualità. Il supporto cartaceo presenta le caratteristiche tipiche della carta europea settecentesca, con una consistenza che garantisce la perfetta resa dei dettagli più fini dell'incisione. La maestria tecnica di Werner si manifesta nella capacità di rendere attraverso il bulino ogni sfumatura architettonica, dalle texture murarie alle decorazioni ornamentali dei palazzi più importanti.
La colorazione successiva alla stampa è stata eseguita a mano da specialisti, utilizzando pigmenti di origine minerale e vegetale che mantengono ancora oggi una buona stabilità cromatica. L'inchiostro da stampa, denso e profondamente nero, garantisce la perfetta leggibilità anche dei dettagli più minuti, dalle iscrizioni sui cartigli alle linee sottili che definiscono le architetture minori. La qualità dell'incisione permette la riproduzione fedele di ogni elemento del paesaggio urbano, dalle grandi masse architettoniche ai piccoli dettagli decorativi, dimostrando come la scelta tecnica influenzi direttamente la capacità espressiva e documentaria dell'opera.