
Lo staffato di Giovanni Fattori: il rapporto brutale tra cavallo e buttero
Jayde BrowneCondividi
L’opera “Lo Staffato” di Giovanni Fattori rappresenta un episodio drammatico legato al mondo della Maremma e dei butteri (i mandriani toscani). L’immagine ritrae con estrema naturalità il cavallo impetuoso, catturato nel pieno del suo slancio, mentre trascina il buttero.
La tensione palpabile e la forza degli elementi in movimento conferiscono all’insieme un carattere quasi epico, rendendo visibile il rapporto selvaggio e a tratti brutale tra uomo e animale. L’atmosfera del dipinto riflette la durezza e la quotidianità della vita agreste toscana.
ACQUISTA LA RIPRODUZIONE DI "LO STAFFATO" DI GIOVANNI FATTORI
Stile
Quest’opera si inserisce nel movimento macchiaiolo, corrente artistica italiana dell’Ottocento che privilegiava l’osservazione diretta della natura e delle sue luci attraverso l’uso di chiazze di colore e contrasti eclatanti tra luci e ombre.
Fattori utilizza questa tecnica per accentuare il realismo e la spontaneità della scena, puntando ad una rappresentazione immediata. Si coglie quindi una ricerca di verità espressiva che si distacca da idealizzazioni romantiche.
Colore e illuminazione
La tavolozza è composta da tonalità naturali e terrose, tra marroni, verdi e grigi scuri, che evocano il paesaggio rurale. La luce illumina la scena con intensità variabile, evidenziando il volume del cavallo e i movimenti decisi con un gioco sapiente di chiaro-scuro. La luce, chiara e diffusa, è quella di un giorno all’aperto, tipica del linguaggio macchiaiolo.
Ombre essenziali e ben calibrate contribuiscono a dare profondità alla scena senza appesantirla. La luce non è usata in chiave estetizzante, ma come strumento narrativo: accentua il dramma dell’animale imbizzarrito e del buttero trascinato, mentre il paesaggio rimane più neutro, quasi sospeso, a fare da sfondo alla violenza improvvisa dell’evento.
Gestione degli spazi
La profondità è resa attraverso un uso equilibrato della prospettiva, con i soggetti principali posti in primo piano e il paesaggio aperto che si distende sullo sfondo. L’ampiezza dello spazio circostante contribuisce a restituire la dimensione reale e vissuta di quel momento. La disposizione dinamica della figura umana e dell'animale crea un senso di movimento che si sviluppa nello spazio in modo naturale, conferendo ritmo e coerenza visiva all'opera.
Composizione e inquadratura
La composizione è caratterizzata dallo spazio ampio della campagna toscana, e cattura il momento di tensione tra cavallo e buttero, con una visione ravvicinata che rende la scena intensa e coinvolgente. È proprio in questo equilibrio tra immediatezza narrativa e respiro compositivo che si coglie la maturità dell’artista: la scena appare naturale, come se fosse osservata dal vero.
Tecnica e materiali
Fattori impiega la pittura a olio su tela, tecnica che gli consente di lavorare con una ricchezza cromatica e una sfumatura dei toni particolarmente efficaci per rappresentare sia la materia che la luce. La pennellata è decisa e vigorosa, modellando la superficie pittorica con una qualità testurale che conferisce spessore e profondità all’immagine.
Questo metodo permette di enfatizzare i contrasti e il movimento, rivelando la maestria con cui l’artista fonde il realismo con l’espressività dell’azione rappresentata.
L’opera evoca la forza primordiale della vita dei butteri, trasmettendo con immediatezza le emozioni e le dinamiche di un mondo autentico, che Fattori riuscì a raccontare con intensità e sensibilità.