Klimt da record: il ritratto di Elisabeth Lederer all’asta per oltre 150 milioni a New York

Klimt da record: il ritratto di Elisabeth Lederer all’asta per oltre 150 milioni a New York

Jayde Browne

Un capolavoro di Gustav Klimt si prepara a segnare la storia delle aste internazionali: il ritratto a figura intera di Elisabeth Lederer sarà battuto da Sotheby’s il prossimo 18 novembre a New York, con una stima che supera i 150 milioni di dollari. L’opera non ha mai varcato prima le porte di una salesroom, provenendo dalla prestigiosa Leonard A. Lauder Collection, e rappresenta uno dei vertici della produzione del maestro austriaco nell’epoca d’oro viennese. Helena Newman, chairman di Impressionist & Modern Art Worldwide di Sotheby’s, ha definito il dipinto “incarnazione dell’estetica dell’epoca d’oro viennese, in cui giovinezza, bellezza, colore e ornamento si fondono in uno straordinario ritratto modernista”. L’asta annuncia un record per Klimt, candidando l’opera tra le più costose mai apparse dal leggendario passaggio della Paul Allen Collection nel 2022.

Accanto al ritratto principale andranno all'asta anche due paesaggi quadrati dello stesso Klimt: Blumenwiese, realizzato nel 1908 e stimato oltre 80 milioni di dollari, e Waldhag bei Unterach am Attersee, dipinto del 1916 la cui stima raggiunge 70 milioni di dollari. Un trittico di opere tra le più ambite del mercato mondiale, pronte a sfidare il martello di Sotheby’s nella evening sale autunnale tra le luci di Manhattan. Questa asta è destinata a risvegliare un mercato che nelle ultime stagioni aveva visto poche occasioni di simile portata, arricchita dalla presenza contemporanea di giganti come Matisse, Munch, Picasso, Agnes Martin, Claes Oldenberg e Coosje van Bruggen.

Storia e pedigree di queste opere sono profondamente legate alla figura di Leonard A. Lauder, collezionista e mecenate, presidente emerito di Estée Lauder, scomparso lo scorso giugno. Il percorso di Lauder nel mondo dell’arte inizia nel 1966, con l’acquisto di un collage dadaista di Kurt Schwitters da Sotheby’s Parke Bernet. Da allora, il collezionista ha costruito una delle più importanti raccolte di arte cubista al mondo, arricchendo il patrimonio del Metropolitan Museum con la donazione di ottantanove opere d’eccezione. Nel 2008, la sua donazione di 131 milioni di dollari al Whitney Museum of American Art ha permesso il trasferimento dell’istituzione nella nuova sede centrale, segnando il più grande contributo singolo nella storia del Whitney. Charles F. Stewart, CEO di Sotheby’s, ha ricordato Lauder come “un incredibile mecenate con una passione per il collezionismo che spazia in tutte le epoche, tecniche e generi, capace di trasformare i grandi musei americani con la sua visione e generosità”.

L’asta di novembre sarà dunque dominata dal nucleo della collezione privata di Lauder: ventiquattro lotti, per un incasso atteso di oltre 400 milioni di dollari, guidati dal capolavoro di Klimt. Il ritratto di Elisabeth Lederer, dipinto tra il 1914 e il 1916, è non solo una delle ultime opere di figura intera del pittore, ma reca in sé una forte valenza biografica e storica. La giovane dipinta, figlia dell’industriale August Lederer e di Serena, nasce nel cuore di una famiglia ebraica viennese che diventerà punto di riferimento e principale mecenate di Klimt a partire dal primo decennio del Novecento. Nelle parole di Elisabeth, tramandate dalla memoria: “I mesi passarono realizzando disegni in varie posizioni; lo zio [Klimt] imprecava e imprecava, era un vero piacere ascoltarlo. Più volte gettò via la matita, dicendo che non si dovrebbero mai dipingere persone troppo vicine. Non era mai soddisfatto di quel lavoro. E l’intero progetto durò anche più del previsto, finché mia madre perse la pazienza, caricò il quadro in macchina e lo rapì”. Il dipinto, eseguito con meticolosa lentezza tra incertezze e ripensamenti, rappresenta l’apice della maturità stilistica di Klimt, portando con sé una narrazione familiare e intima.

Il destino dell’opera incrocia la tragedia del nazismo: Elisabeth Lederer, per salvare la propria vita negli anni delle persecuzioni, sostenne che Klimt, “di sangue tedesco”, fosse suo padre. Il ritratto stesso venne confiscato dalla Zentralstelle für Denkmalschutz e restituito agli eredi Lederer dopo la guerra, nel 1946. Da allora, questo dipinto iconico ha viaggiato attraverso decenni di storia, fino a essere oggi destinato a superare il prezzo record di Dame mit Fächer, altro capolavoro klimtiano battuto da Sotheby’s nel 2023 per 108,8 milioni di dollari. Il Porträt der Elisabeth Lederer rappresenta così non solo una cima della pittura del Novecento, ma un vero e proprio testimone delle vicende familiari, sociali e politiche dell’Europa contemporanea.

La presenza di altri lavori di Klimt, paesaggi che ricostruiscono la sua riflessione sulla natura e il colore, contribuisce a creare una auction che si annuncia memorabile sotto ogni profilo: dalla rarità delle opere alla loro storia, passando per il valore simbolico di una collezione che ha segnato la politica culturale di due tra le più importanti istituzioni americane. Mentre New York si prepara ad accogliere collezionisti da tutto il mondo, l’attesa cresce per la serata del 18 novembre, quando, tra i grattacieli elettrici della città, Sotheby’s metterà in scena non solo un evento di mercato, ma un capitolo chiave della storia dell’arte moderna. Mai prima d’ora un ritratto klimtiano così significativo era stato proposto al pubblico: giovinezza, speranza, trauma e rinascita si intrecciano sul volto di Elisabeth Lederer, restituendo quell’atmosfera aurea e decorativa che ha reso indimenticabile l’arte di Klimt.

La forza di questo momento non risiede solo nelle cifre eccezionali che si prospettano, ma nel senso di continuità e di memoria che la collezione Lauder porta con sé. Le aste diventano specchio della società, luogo di disvelamento e di trasferimento di valori culturali, tra committenza privata e destinazioni pubbliche. Sarà quindi un viaggio attraverso un secolo di storia, dal cuore della Vienna fin de siècle ai saloni modernisti di Manhattan, dai drammi delle persecuzioni alle conquiste del collezionismo occidentale, un percorso di arte, mecenatismo e umanità racchiuso nel volto della giovane Lederer. E, accanto a Klimt, la presenza di Matisse, Picasso e Munch eleva ulteriormente il profilo di una vendita che promette riconfigurare il panorama del collezionismo mondiale.

Il mercato dell’arte si risveglia in questo autunno americano, pronto a celebrare non solo il valore universale di un dipinto, ma la sua funzione come portale di storie e di identità: nel tratto di Klimt brilla la nostalgia, la speranza, la bellezza e la difficoltà del vivere, racchiuse in una tela che si fa racconto, documento e sogno. All’asta, il Porträt der Elisabeth Lederer diventa quindi nuova icona di un secolo inquieto e splendente, pronto a conquistare il tempo e il pubblico con il potere eterno dell’arte.

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