Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta di Giovanni Fattori: un ritratto della guerra nel Risorgimento
Jayde BrowneCondividi
Il dipinto di Giovanni Fattori rappresenta una scena toccante e veritiera del periodo subito dopo la battaglia di Magenta del 1859, durante la Seconda Guerra d’Indipendenza italiana. Al centro si trova un carro trainato da due infermiere, suore di carità, che accompagnano un soldato gravemente ferito.
Accanto a loro, altri militari segnati dalla sofferenza camminano con difficoltà, sorvegliati da ufficiali a cavallo, mentre sullo sfondo si distingue il profilo fumante della città di Magenta, teatro dello scontro. L’atmosfera è carica di dignità e pietà, lontana da retoriche eroiche e concentrata invece sulle conseguenze umane della guerra, offrendo uno sguardo raccolto e riflessivo sulle sofferenze del conflitto.
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Stile
Il dipinto appartiene alla prima fase del movimento dei Macchiaioli, gruppo di artisti italiani che si distaccarono dal romanticismo storico puntando su macchie e tocchi di colore per catturare la realtà e la luce naturale in modo più diretto. Fattori sfrutta questa tecnica in modo misurato, mantenendo contorni chiari e una composizione ordinata che narra la scena senza equivoci. L'opera, realizzata nel 1862, in pieno contesto risorgimentale, evita ogni celebrazione nazionalistica per privilegiare l’umanità e la stanchezza fisica e morale dei soldati, raccontando la guerra come un fatto crudo.
Colore e illuminazione
La tavolozza predilige colori naturali e attenuati, con tonalità terrose e verdi smorzati, interrotti dal bianco del cavallo e delle vesti delle infermiere. Il cielo è di un azzurro vivido che contrasta con il paesaggio segnato dalla battaglia. La luce naturale illumina con delicatezza l’intera scena, senza effetti drammatici, creando un’atmosfera sobria e contemplativa. Le ombre sono realistiche e valorizzano le forme compatte delle figure. L’illuminazione guida lo sguardo verso il carro e il soldato ferito, sottolineando la compassione senza drammi.
Gestione degli spazi
La profondità si ottiene attraverso piani orizzontali ben definiti, dove le figure in primo piano, la schiera dei soldati e il paesaggio si susseguono con equilibrio. La prospettiva si apre verso un ampio orizzonte dominato dal cielo luminoso, che dà respiro e ampiezza alla scena. Gli elementi sono distribuiti con armonia: a destra si vedono le truppe schierate, a sinistra il movimento dei feriti, al centro il carro simbolo di misericordia. L’ordine compositivo conferisce senso di quiete nonostante il contesto di guerra.
Composizione e inquadratura
L’opera presenta un equilibrio misurato, con linee orizzontali e diagonali che guidano dolcemente l’occhio nell’osservazione. L’inquadratura è frontale con una leggera angolazione, che permette di cogliere più livelli narrativi: le infermiere e il ferito, i soldati silenziosi e i fumi della battaglia sullo sfondo. Questa scelta dona armonia e consente un’intima partecipazione emotiva da parte dell’osservatore, che si concentra sul rapporto umano e sul senso di pietà diffusa.
Tecnica e materiali
Realizzato a olio su tela di grandi dimensioni (232 x 348 cm), il dipinto rivela l’abilità di Fattori nel bilanciare dettagli precisi con ampie zone di coloritura uniforme, tipica dello stile macchiaiolo. L'uso della pittura a olio permette una resa luminosa ma compatta, capace di mantenere nitidezza e chiarezza delle figure e del paesaggio senza sfumature sfuocate. La tecnica adottata rappresenta una fase di transizione tra la pittura accademica e l’uso più libero delle macchie cromatiche, conciliando chiarezza narrativa e un effetto visivo testurale che valorizza la scena nel suo realismo e suggestione.
Questo quadro esprime l’esperienza umana della guerra con raffinata delicatezza, lasciando da parte ogni enfasi eroica per offrire un’immagine sincera e commovente della fatica e del sacrificio del Risorgimento italiano.
