Il dinamismo rurale nell'opera “Il mercato di San Godenzo” di Giovanni Fattori

Il dinamismo rurale nell'opera “Il mercato di San Godenzo” di Giovanni Fattori

Jayde Browne

“Il mercato di San Godenzo” raffigura una scena vivace di vita rurale in cui uomini, donne e animali si confondono in una fiera di bestiame animata, offrendo un’immagine d’insieme carica di movimento e di realtà quotidiana.

L’opera fu insignita della medaglia d’oro alla Rassegna internazionale di Colonia nel 1889 e ricevette una menzione speciale all’Esposizione Universale di Parigi. Attualmente è conservata alla Galleria d’Arte Moderna, all’interno di Palazzo Pitti, a Firenze.

 

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Stile

L’opera rientra nella stagione artistica matura di Fattori, quando abbracciò pienamente il movimento dei Macchiaioli, anticipando l’Impressionismo, ma conservando uno stile caratterizzato da segni netti e campiture cromatiche decise. 

Lo stile è improntato a un verismo rurale: Fattori rappresenta senza idealizzazioni la vita quotidiana della campagna toscana, mettendo in scena butteri, contadini e bestiame con un rigore quasi documentaristico.  Le forme sono rese con pennellate essenziali, che privilegiano i volumi e la massa rispetto al dettaglio minuto. Si avvertono inoltre influssi realistici europei, in particolare dalla pittura francese di Courbet e Millet, ma reinterpretati attraverso la sensibilità per la luce chiara, diffusa e per la resa autentica del paesaggio.

Colore e illuminazione

La tavolozza è sobria e terrosa, tipica di Fattori: prevalgono i bruni, i gialli ocra e i grigi, che richiamano la rude materialità del mondo contadino. I bianchi dei buoi e le macchie di colore degli abiti dei contadini e dei butteri creano punti di contrasto luminoso all’interno della composizione. L’uso della macchia (tipico dei Macchiaioli) permette a Fattori di sintetizzare figure e animali senza indugiare nei dettagli, valorizzando invece l’insieme cromatico e atmosferico. L’opera è immersa in una luce diffusa e chiara, che illumina in modo uniforme la scena, come accade nelle giornate di sole in campagna. 

Non ci sono contrasti drammatici di luce e ombra, ma piuttosto una luce naturale, limpida e quasi aerea, che definisce volumi e distanze. La luce, cadendo dall’alto e lateralmente, contribuisce a dare profondità alla scena e a mettere in risalto i corpi massicci dei buoi rispetto al paesaggio retrostante.

Gestione degli spazi

Nel dipinto emerge un uso ponderato dello spazio: le figure e gli animali sono disposte in modo che lo spazio risulti pieno, senza lasciare spazi vuoti, suggerendo una densità tipica di un mercato affollato.

La profondità è suggerita dal sovrapporsi delle sagome e dalla progressiva variazione di tono, che guida lo sguardo attraverso la scena, con una prospettiva percepita piuttosto che calcolata in modo geometrico.

Composizione e inquadratura

Fattori sceglie un punto di vista che immerge l’osservatore nel vivo dell’azione, senza soluzioni di continuità tra figure e animali. L’equilibrio deriva dal contrasto tra i buoi bianchi e le figure più scure, con il segno netto che traccia i contorni di ciascun elemento, rendendolo immediatamente distinguibile. L’armonia nasce dall’intreccio tra elemento umano e animale, disposti in modo naturale, dove ogni figura contribuisce all’equilibrio visivo della scena  .

Tecnica e materiali

Il dipinto è realizzato a olio su tela, ed è di dimensioni significative (circa 85 × 180 cm). La tecnica pittorica si fonda su un segno deciso e su un uso della pittura che privilegia campiture e contorni netti, evocando un effetto visivo intenso e diretto. Questo approccio pittorico contribuisce a un risultato visivo denso, in cui la superficie pittorica sembra quasi testuale nella sua densità evocativa. La scena di mercato si trasforma in una riflessione profonda sull’umanità del lavoro, sulla relazione tra uomo e natura, sulla concretezza dei gesti quotidiani.

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