Il Pantheon di Roma, celebre per la sua armoniosa perfezione architettonica, nel corso dei secoli ha vissuto una vicenda piuttosto curiosa che riguarda proprio la sua facciata.
Nell'età barocca, sotto il pontificato di Urbano VIII, la facciata fu modificata: vennero aggiunti due campanili laterali, tradizionalmente attribuiti a Gian Lorenzo Bernini, anche se oggi si ritiene che il progetto abbia coinvolto pure altri grandi architetti come Carlo Maderno e Francesco Borromini.
L’intento era quello di adeguare l’edificio sacro ai canoni estetici dell’epoca e di rispondere alle esigenze liturgiche, ma il risultato non fu per nulla apprezzato dai romani, che ben presto ribattezzarono queste costruzioni come le “orecchie d’asino”, tanto le trovavano fuori luogo rispetto alla maestosità classica del Pantheon.
La presenza di questi curiosi campanili accompagnò l’edificio per oltre due secoli, fino all’Unità d’Italia, quando, nel 1883, si decise di abbatterli per restituire alla facciata il suo antico splendore.
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