La storia del Porto di Ripetta

La storia del Porto di Ripetta

Alice Pettirosso

La storia del Porto di Ripetta: un capolavoro barocco sul Tevere

La storia del Porto di Ripetta ha inizio nel 1704, quando Papa Clemente XI decise di commissionare la costruzione di uno dei più importanti porti fluviali di Roma. Situato sulle sponde del Tevere, il porto fu progettato da Alessandro Specchi, con il supporto dell’architetto Carlo Fontana, due grandi esponenti del periodo barocco. Il Porto di Ripetta rappresentava non solo un’infrastruttura vitale per il commercio, ma anche un simbolo della magnificenza architettonica e artistica di Roma.

Un crocevia commerciale nel cuore di Roma

Durante il XVIII secolo, il Porto di Ripetta divenne un crocevia commerciale fondamentale per le merci provenienti dalla Sabina, dall’Umbria e dal nord Italia. Papa Clemente XI desiderava che il porto fosse funzionale per il commercio ma anche rappresentativo del potere di Roma. La scalinata monumentale che conduceva al fiume e la fontana centrale del Porto di Ripetta, decorata con delfini e conchiglie, erano esempi eccezionali di come l’architettura barocca potesse combinare estetica e praticità.

Porto di Ripetta: il centro del commercio fluviale

Il Porto di Ripetta fu progettato per facilitare il trasporto di merci come legname, carbone e vino, risorse chiave per l’economia romana. Grazie alla sua posizione strategica lungo il Tevere e alla vicinanza di importanti palazzi come Palazzo Borghese, il porto divenne rapidamente uno snodo essenziale per le attività commerciali della città. Inoltre, la costruzione della via di Ripetta, progettata appositamente per collegare il porto con il centro di Roma, consolidò la sua importanza urbanistica oltre che commerciale.

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Il Porto di Ripetta nelle cerimonie papali

Oltre alla sua funzione commerciale, il Porto di Ripetta fu spesso scelto come scenario per importanti eventi cerimoniali e religiosi. Le celebrazioni papali, come la benedizione del Tevere durante l’Epifania, facevano del porto un luogo carico di significato spirituale. Durante queste cerimonie, il Papa benediceva le acque del Tevere, attribuendo così al porto un valore simbolico, oltre che economico.

Il declino del Porto di Ripetta e la sua fine

Il Porto di Ripetta conobbe un progressivo declino a partire dalla seconda metà del XIX secolo, soprattutto con l’avvento delle ferrovie. Le inondazioni del Tevere del 1870 danneggiarono gravemente la struttura, già messa in ombra dai nuovi metodi di trasporto. Nel 1893, la costruzione dei muraglioni lungo il fiume per proteggere Roma dalle alluvioni segnò la fine del porto, che fu demolito. Nonostante ciò, il Porto di Ripetta ha lasciato un’eredità che vive ancora oggi.

La fontana del Navigatore: l’ultimo ricordo del Porto di Ripetta

L’unico elemento che ricorda ancora oggi la storia del Porto di Ripetta è la fontana centrale, nota come fontana del Navigatore. Dopo la demolizione del porto, la fontana fu trasferita nel 1930 in piazza del Porto di Ripetta, dove si trova ancora oggi. Le decorazioni barocche e i delfini scolpiti continuano a testimoniare il glorioso passato di questo luogo. La fontana resta un affascinante monumento che celebra l’importanza storica del Tevere come arteria commerciale di Roma.

L’impatto urbanistico del Porto di Ripetta

Sebbene il Porto di Ripetta sia stato demolito, la sua influenza persiste nell’urbanistica di Roma. La via di Ripetta, creata per collegare il porto con il centro, è tuttora una delle principali arterie della città. La presenza di edifici storici come Palazzo Borghese testimonia l’importanza di quest’area nel passato. Il Porto di Ripetta ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo urbanistico e commerciale della Roma moderna.

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