La Barcaccia a Piazza di Spagna

La Barcaccia a Piazza di Spagna

Alice Pettirosso

La Barcaccia e l'alluvione del Tevere del 1598: Storia e leggenda


Nel cuore di Roma, ai piedi della monumentale scalinata di Trinità dei Monti, si trova una delle fontane più celebri e iconiche della città: la Barcaccia. Quest'opera d'arte, realizzata tra il 1627 e il 1629 da Pietro Bernini, con il contributo del giovane figlio Gian Lorenzo Bernini, si distingue per il suo design unico, avvolto da una leggenda che ha le sue radici in un tragico evento della storia romana: l'alluvione del Tevere del 1598.

L'alluvione, una delle più devastanti nella storia di Roma, si abbatté sulla città il 24 dicembre 1598, quando il Tevere, gonfiato da piogge incessanti, straripò dalle sue sponde, allagando quartieri interi, tra cui Campo Marzio, e provocando danni ingenti. Le cronache dell'epoca parlano di case e palazzi sommersi, strade impraticabili e molte vite umane perdute. Si racconta che una barca, trascinata dalle acque tumultuose, sia stata portata fino a Piazza di Spagna, rimanendo lì incagliata una volta che il fiume si ritirò.

Un curioso aneddoto che è diventato il fondamento della leggenda che circonda la fontana della Barcaccia. Secondo il racconto popolare, Pietro Bernini si sarebbe ispirato all’evento per il design della fontana, che richiama una barca semisommersa, simbolo di una città che, pur travolta dalle acque, riusciva a riemergere e riprendere vita. Nella sua forma bassa e allungata, simile a una chiatta in balia delle acque, la Barcaccia rappresenta un raro esempio di fontana che sembra essere parte integrante del paesaggio circostante, quasi come se la barca fosse rimasta lì incastrata, in attesa di prendere il largo.

Un’opera d’arte tra necessità e ingegno


Oltre al valore simbolico e leggendario, la fontana della Barcaccia rispondeva a precise esigenze tecniche. Piazza di Spagna si trovava infatti in una zona dove la pressione dell'acqua era insufficiente per alimentare zampilli alti, come avveniva in altre celebri fontane romane, come la Fontana dei Quattro Fiumi o la Fontana del Tritone, realizzate dallo stesso Gian Lorenzo Bernini anni dopo. Pietro Bernini, ingegnoso scultore, concepì quindi un progetto che non richiedesse getti d'acqua verticali, ma sfruttasse al meglio il flusso disponibile, facendo scivolare l'acqua lungo i bordi della fontana come onde leggere che lambiscono il relitto di una barca.

La fontana stessa è un capolavoro di equilibrio e armonia, con l'acqua che si raccoglie nel bacino centrale e trabocca delicatamente nelle vasche laterali, creando un effetto di quieta serenità. L'iscrizione sulla fontana, dedicata al papa Urbano VIII Barberini, committente dell'opera, celebra l’ingegnosità con cui i Bernini riuscirono a trasformare una semplice esigenza funzionale in una delle più poetiche rappresentazioni artistiche dell'epoca barocca.

Piazza di Spagna, incisione di Giovanni Vasi, 1752

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La Barcaccia nella storia di Roma


L'alluvione del Tevere del 1598 fu anche un momento di riflessione sulla vulnerabilità della Città Eterna. Il Tevere, fiume che aveva dato vita e prosperità a Roma sin dall'antichità, era anche una forza imprevedibile e distruttrice. L'opera di Pietro Bernini, sebbene ispirata a un episodio leggendario, può essere vista come un simbolo della resilienza della città, capace di ricostruirsi dopo ogni calamità e di trasformare le difficoltà in nuove opportunità creative.

Dalla sua realizzazione, la Barcaccia ha attraversato i secoli, divenendo non solo un simbolo del barocco romano, ma anche un punto di riferimento per artisti e poeti. Piazza di Spagna, con la sua scalinata e la fontana, è stata per secoli il fulcro della vita mondana e culturale di Roma, attirando visitatori da tutto il mondo. Persino Johann Wolfgang von Goethe, nel suo famoso Viaggio in Italia, racconta la sua profonda ammirazione per la piazza e la fontana, riconoscendo nella Barcaccia uno dei tesori più affascinanti della città.

Una bellezza senza tempo


Oggi, la Barcaccia continua a incantare i turisti e i romani con il suo fascino senza tempo. Incastonata nel cuore pulsante di Piazza di Spagna, accoglie i visitatori che si riposano all'ombra della scalinata di Trinità dei Monti, con il suono placido dell'acqua che scorre, quasi a ricordare che, nonostante le avversità, la bellezza e l'arte prevalgono sempre.

In un'epoca in cui Roma veniva definita "la città dei papi", la Barcaccia, con la sua forma modesta ma elegante, dimostra come i grandi capolavori del barocco non fossero soltanto frutto di grandiose opere architettoniche, ma anche piccole gemme artistiche capaci, come questa fontana, di raccontare storie secolari fatte di leggenda, storia e ingegno umano.

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