Sono pochi gli artisti che riescono davvero a dare nuova vita alla materia più dimenticata e sottovalutata: una di essi è Suzanne Proulx. La sua specialità? Creare dei conigli con la polvere. Sì, la stessa che raccogliamo da sotto i mobili pulendo la casa.
L’impatto visivo di queste opere d’arte è grandioso, soprattutto se osservate da lontano: gli stomaci più sensibili potrebbero avere qualche problema ad apprezzare queste opere in caso di una visione più ravvicinata. L’idea, va sottolineato, è una delle più curiose e grandiose che mai abbiano trovato espressione nel mondo dell’arte: il riciclo in questo caso è estremo dato che riguarda un materiale che difficilmente viene visto come qualcosa da poter riutilizzare. Non è difficile quindi comprendere perché i conigli di polvere siano stati in grado di attirare l’attenzione degli estimatori d’arte in tutto il mondo.

I conigli di polvere dimostrano come anche un materiale inerte e considerato spazzatura possa dare vita ad opere d’arte.
In fin dei conti la quasi totalità delle persone vedendo i fiocchi polvere pensa che la propria abitazione abbia bisogno di una ripulita e la esegue senza pensarci due volte: Suzanne, al contrario, ne ha fatto la base solida della propria espressione artistica. La sua è un’ossessione di vecchia data: inizialmente si era fatta conoscere nella comunità artistica per i suoi autoritratti fatti con la polvere (opere dal discusso apprezzamento,N.d.R.) ma è stato con i conigli che la sua fama è esplosa. Grazie, tra l’altro, ad una nota azienda specializzata nella produzione di spray e accessori per la depurazione dell’aria che le ha commissionato di creare queste sculture, le quali hanno reso necessaria la raccolta di quasi 18 kg di polvere.
Tutto si crea e nulla si distrugge: è questo il concetto alla base di tali opere d’arte. La polvere in questo caso diventa come creta nelle mani di un maestro dando vita ad animali fantastici.
Raccoglierli, l’artista ha raccontato, è stata un’impresa: la donna, professore presso l’Università della Pennsylvania di Edinboro, ha dovuto chiedere aiuto a vicini, studenti e parenti per riuscire a concludere la sua commissione. E se l’invio della polvere anche via posta da parte di molte persone ha aiutato, riuscire a creare dei conigli realistici non è stato semplicissimo: l’artista ha dovuto infatti creare delle strutture scheletro da riempire e poi unire per ottenere la forma finale dell’animale.
Una delle cose più interessanti che è riuscita ad osservare creando i conigli di polvere è che non tutte le polveri possono essere considerate uguali da un punto di vista artistico: mentre ovviamente il pelo di animale è in grado di essere lavorato meglio e riesce ad sostenere la stabilità della scultura, differente storia è rappresentata da quella proveniente dai sacchetti degli elettrodomestici, più sporca e piena di impurità.

I conigli di polvere di questa artista statunitense sembrano vivere di luce propria nella loro straordinaria verosimiglianza.
Le sculture create da Suzanne Proulx sono in mostra permanente, in una stanza ricreata appositamente, presso la sede della Febreze (l’azienda commissionante, N.d.R.) a Marlborough in Massachusetts, ma la stessa artista ha sottolineato di recente di essere pronta a sporcarsi nuovamente le mani con altre opere di questa tipologia.
Cosa insegna l’approccio artistico di questa donna al riciclo estremo? Che tutto, come insegnavano gli antichi filosofi, si trasforma e può essere utilizzato per dare vita ad un’idea in grado di lasciare il segno. La verosimiglianza dei suoi conigli con quelli reali è incredibile: solo avvicinando il punto di osservazione ci si rende conto del loro essere artificiali.