Le idee più efficaci nascono sempre per caso. Vale anche per il logo della Coca Cola il cui logo ha contribuito a far sì che diventasse la bevanda più famosa e più facilmente riconoscibile in tutto il mondo. E se per la ricetta che la rende così unica sono custoditi ancora molti segreti, non è così per l’immagine identificativa del prodotto che invece ha fatto della semplicità e della chiarezza i tratti distintivi.
Il logo della Coca Cola. L’inventore e la sua incredibile storia
Siamo verso la fine del 1800 quando John S. Pemberton ebbe la geniale intuizione di mescolare prodotti diversissimi fra loro per creare una gustosa bevanda rinfrescante. Venduto nelle farmacie come medicinale contro l’emicrania, il soft drink raggiunge presto un successo planetario che nessuno avrebbe mai immaginato. È forse per questo motivo che alla base dell’invenzione del logo della Coca-Cola non ci sono state grandi sperimentazioni o un grande dispendio di energie e di tempo.

Il logo Coca-Cola come appare sulla bevanda dal 2009
Dalla semplice idea di un contabile il logo della Coca Cola
E se Pemberton si occupò della geniale composizione della bevanda, toccò al suo socio in affari Frank M. Robinson ideare un logo che sarebbe entrato presto nella storia. Nel 1887, appena un anno dopo l’immissione in commercio della Coca-Cola, Robinson, che era anche il contabile della società, ebbe un paio di intuizioni molto acute. La prima è che il logo dovesse contenere il nome della bevanda perché il ripetersi delle due “C” e il finale in “A” – poco comune per le parole anglosassoni – avrebbe sicuramente avuto un impatto positivo nelle campagne pubblicitarie. La seconda idea che si rivelò molto azzeccata fu quella di utilizzare un font molto in voga nell’America di quel periodo proprio per creare un legame di familiarità con i clienti. Bastarono solo alcuni ritocchi e il logo della Coca-Cola era già nato.
Robinson utilizzò il corsivo del carattere “Spencerian Script”, arrotondò leggermente la grafia e sottopose l’immagine appena creata al giudizio dei dipendenti dell’azienda. Come tutti sappiamo, l’idea venne approvata e da quel momento in poi il logo Coca-Cola non ha mai subito significative variazioni, rimanendo fedele a sé stesso e rafforzando il legame con il consumatore.
Il netto contrasto dei colori utilizzati, il rosso per lo sfondo e il bianco per la scritta, rende il marchio inconfondibile e unico. Il rosso, inoltre, rimanda ad un sentimento di vivacità ed energia, valori che rispecchiano a pieno il brand Coca-Cola.
Il logo della Coca Cola: la sua storia nel tempo
Ma non sempre il logo è apparso con quei colori. In quasi un secolo e mezzo di storia, l’immagine di Coca-Cola ha subìto diversi restyling, conservando immutate le sue caratteristiche principali. In origine la scritta venne realizzata in nero su sfondo bianco (la scelta di mantenere netti i contrasti, quindi, è sempre stata rispettata). Il colore arrivò solo negli anni Sessanta. Ma procediamo con ordine.

La scritta utilizzata come logo dal 1890 al 1891
Una breve parentesi di discontinuità con la tradizione, nella storia del logo di Coca-Cola, è rappresentata dalla scritta utilizzata nel biennio dal 1890 al 1891. In questi anni, il font è leggermente stilizzato, dall’aspetto molto vintage, ma mantiene i colori del bianco e del nero. A cavallo fra la fine dell’Ottocento e i primi anni del nuovo secolo il font rimane immutato, ma cambiano i colori. Appare un leggero alone giallino intorno alla scritta.
A partire dagli anni Sessanta, il logo comincia a somigliare sempre di più a come lo conosciamo oggi. Viene introdotto, infatti, per la prima volta, lo sfondo rosso con i contorni ad arco, quasi a formare la sagoma di un pesce. Dal 1969 un altro importante cambiamento nella costruzione del logo viene inserito. L’onda, meglio nota come Dynamic Ribbon, che sottolinea la scritta Coca-Cola, fa la sua prima comparsa proprio da questo momento. Il logo così modificato viene chiamato Arden Square.
Negli anni Ottanta, più che la scritta, è la famosa onda a subìre le maggiori modifiche. La Dynamic Ribbon viene prima integrata nella scritta stessa, come se fosse una scìa che attraversa le lettere che compongono il nome Coca-Cola, per poi tornare, negli anni Duemila, ad essere separata dal font. Dal 2003, infatti, per la campagna pubblicitaria “Coca-Cola Real”, il nastro viene valorizzato e arricchito da sfumature colorate. Negli ultimi anni, l’onda è ritornata molto simile al design degli anni Settenta, semplice e separata dalla scritta per una versione più classica e sobria.
La campagna “Condividi una Coca-Cola”
Dal 2013 per fidelizzare ulteriormente il pubblico, la multinazionale ha lanciato sul mercato la campagna “Condividi una Coca-Cola”, permettendo al cliente di personalizzare la storica scritta del logo. Al posto del tradizionale “Coca-Cola”, infatti, sono comparsi i nomi di battesimo, i nomi generici e addirittura anche i modi di dire più diffusi e popolari. La campagna ha riscosso un enorme successo e l’azienda, qualora ce ne fosse bisogno, ha visto aumentare il suo indice di popolarità.

Il logo personalizzato creato per la campagna “Condividi una Coca-Cola”
Nel 1986, per il centenario della bevanda analcolica più famosa è stato creato in Cile, sul fianco di una montagna, il più grande logo Coca-Cola del mondo. Circa 70mila le bottiglie di Coca-Cola utilizzare per realizzare una scritta di circa 30 per 120 metri. Nel 2011 la scritta è stata rinnovata per il 125º anniversario.
L’invenzione della bevanda
La Coca-Cola è stata inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton nel 1886 ad Atlanta. Inizialmente pensata come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza, la bevanda veniva venduta, sfusa, esclusivamente nelle farmacie.
Prima di chiamarsi Coca-Cola, la bevanda era conosciuta come “Pemberton’s French Wine Coca”. La bibita deve il suo nome al fatto che nella sua ricetta sono impiegati, tra le altre sostanze, estratti provenienti dalle noci di cola ed estratti dalle foglie della pianta di coca, privati delle sostanze tossiche. Nel 1927 la Coca-Cola fece la sua prima comparsa anche in Italia.