Adesso ha una statua anche in una piazza di Belgrado l’attentatore dell’arciduca Francesco Ferdinando che scatenò la Prima Guerra Mondale. Il taglio del nastro qualche giorno fa alla presenza di centinaia di spettatori, accorsi ad applaudire colui che è considerato l’icona del patriottismo serbo.
Belgrado. Una statua a Gavilo Princip, l’attentatore di Sarajevo
Una statua di bronzo alta due metri è stata posizionata all’interno di una piazza nella capitale serba. Lui è Gavrilo Princip, l’autore dell’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, erede al trono dell’Impero austro-ungarico. Nell’attentato morì anche la moglie, la Duchessa Sofia.
La statua, donata da uno scultore locale, raffigura Princip in piedi e in una posa naturale con lo sguardo fiero e l’espressione seria. All’inaugurazione, oltre alla folla, anche alcune personalità di spicco della politica serba. Presente il leader serbo Milorad Dodik e il presidente della Serbia Tomislav Nikolic. Entrambe le autorità politiche hanno salutato con orgoglio l’installazione dell’opera.
Appena un anno fa, un’altra statua di bronzo di Gavrilo Princip era stata installata in un parco di Sarajevo. L’accoglienza da parte dei cittadini e delle autorità era stata la stessa. «Princip era un eroe, un simbolo di idee di libertà» – ha dichiarato Nikolic all’inaugurazione a Belgrado. «Gli altri pensino quello che vogliono» – ha continuato il presidente serbo. «Oggi non abbiamo paura della verità, Princip era assassino di tiranni, un portatore dell’ideale europeo della liberazione dalla schiavitù».
La fama controversa di Gavrilo Princip

Gavrilo Princip
La fama di Princip divide in due i Balcani. Per alcuni è considerato un nazionalista che ha cercato di liberare gli slavi dall’occupazione autro-ungarica. Altri, invece, lo vedono semplicemente come il terrorista che ha acceso la miccia che scatenò la Prima Guerra Mondiale.
Gavrilo Princip nacque nel luglio del 1894 in Bosnia ed Erzegovina, all’epoca territorio amministrato dall’Impero austro-ungarico. Arrivò a Belgrado da adolescente per studiare ma abbandonò presto gli studi quando venne coinvolto nel movimento ultra-nazionalistico serbo, per la liberazione dello stato dalla dominazione austriaca.
L’attentato all’Arciduca
Era il 28 giugno del 1914 quando Gavrilo Princip, appena diciannovenne, impugnò la pistola, una Browning M 1910, e colpì a morte l’Arciduca e sua moglie mentre sfilavano con l’auto nel centro di Sarajevo. Princip fu immediatamente fermato e arrestato dalle guardie. Da quell’episodio cambiò il corso della storia d’Europa e del mondo. La Prima Guerra Mondiale, scoppiò, infatti, all’indomani dall’attentato per concludersi quattro anni più tardi, nel 1918.
Portato in carcere, Princip era troppo giovane per poter essere condannato a morte. Per lui quindi la pena fu di vent’anni di prigione. Ma dopo quattro anni, a causa delle pessime condizioni in cui versava nella cella del carcere di Terezín, morì di tubercolosi. Era il 28 aprile del 1918, e Princip aveva 23 anni. Nel 1920 le sue ossa sono state sepolte in città.
L’attentato all’Arciduca Francesco Ferdinando non era un disegno isolato di Princip ma vide la partecipazione di altri cinque compatrioti. Il gruppo era armato di pistole e bombe, fornite da una società segreta, la Mano Nera, il cui obiettivo era quello di creare uno Stato indipendente slavo guidato dalla Serbia, il quale riunisse anche i territori della Bosnia ed Erzegovina.