Tre giorni per celebrare la cultura locale all’interno dei quartieri. Anche quest’anno si svolgerà a New York il Field Day, festival di arte e cultura dove i cittadini potranno, attraverso workshops, mostre e altre attività, prendere coscienza di quello che succede nel proprio quartiere. L’evento è previsto in tre giornate e in tre distretti diversi. Si comincia il 19 settembre ad Harlem, poi si continua il 20 settembre in Bed-Stuy, e, infine, il 26 settembre a Hunts Point.
Field Day, quando l’arte si fonde con la cultura locale
L’iniziativa, che coinvolge contemporaneamente le zone di Brooklyn, Bronx e Manhattan, è organizzata dal “Progetto Lavanderia”, un collettivo che da anni si occupa di recuperare la cultura locale facendo delle lavanderie, appunto, gli snodi creativi della comunità. Un mix che fonde la cultura e l’arte locali con la storia di ciascuna comunità, un’iniziativa che parte dal basso e che è pensata per gli stessi abitanti dei quartieri che in queste giornate hanno l’occasione di conoscere il territorio su cui si svolge gran parte della loro quotidianità.

La memoria collettiva è ricostruita attraverso le iniziative del Field Day a Bed-Stuy
Il Field Day, giunto alla III edizione, ha i suoi quartieri di ancoraggio a Bedford-Stuyvesant, Harlem, e Hunts Point, dove il no-profit ha lavorato per anni con gruppi di comunità e gli artisti-in-residence. L’obiettivo è «proprio quello di essere radicati nei quartieri al punto da coinvolgere i residenti a partecipare alle attività per capire cosa sta succedendo intorno a loro» – spiega Yvette Ramirez, associata al programma.
Attraverso laboratori d’arte per famiglie in spazi pubblici, passeggiate creative con gli artisti che vivono nella zona e che, quindi, possono fornire una prospettiva unica sui locali, ai residenti è offerto un punto di vista inedito del quartiere. Le attività sono pensate per le intere famiglie, dai bambini ai genitori.
Mostre, passeggiate e workshop
Fra le iniziative previste, in Bed-Stuy, l’artista Rasu Jilani presenta “Griot in ‘The Stuy’: il vicinato come archivio vivente”, il progetto racconta storie personali e fotografie lungo Tompkins Avenue. I partecipanti possono ascoltare brani audio di interviste da parte dei residenti locali o contribuire con le proprie memorie.

Le attività durante l’edizioni precedenti del Field Day
Alla lavanderia Marmy su Malcolm X Boulevard, i partecipanti possono creare i propri timbri personali e articoli di cancelleria. L’artista Chloe Bass sarà l’ideatrice della “cat walk”, attraverso cui porterà i visitatori nei suoi viaggi alla ricerca dei gatti locali per vedere dove trovano sicurezza e tranquillità. Altri locali che aderiscono al Field Day sono Halsey Community Garden, Restauro Plaza e il Teatro Luminal.
La programmazione del Bronx di Hunts Point comprende un archivio storico orale della comunità di Kelly street, oltre all’incisione e alla cartografia. Nella giornata ad Harlem è prevista anche una celebrazione della comunità senegalese e dei suoi legami con la popolazione afro-americana del quartiere. Una scultura interattiva audio mobile sarà in mostra presso la lavanderia in West Street.
«Le lavanderie servono come luoghi di aggregazione che uniscono trasversalmente la comunità» – ha dichiarato Risë Wilson, fondatore dell’iniziativa.

Uno stand di magliette al Field Day
«Amplifichiamo la creatività che esiste già all’interno delle comunità utilizzando l’arte e la cultura per costruire reti di comunità e migliorare il senso di appartenenza nei luoghi in cui viviamo, lavoriamo e cresciamo» – si legge nella mission sul sito ufficiale.
«Abbiamo la visione di un mondo in cui gli artisti sono considerati beni preziosi in ogni comunità e la gente comune riconosca il potere della propria capacità creativa per trasformare le loro vite, le loro relazioni e il loro ambiente». Questo lo spirito con il quale è concepito il festival che crea rete all’interno delle comunità.