Sono Domenico Piscicelli e sono un artista di Treviglio cresciuto con la passione per l’arte fin da quanto ho memoria di me stesso: per me la pittura è vita non è un semplice strumento di espressione. Credo che i colori siano a volte come in “carcere”, da liberare.
Ho sempre cercato di incanalare la mia forza creativa fin dalla tenera età, orientando i miei studi proprio sulla strada di questa passione che mi consumava fin da piccolo. Il genere che ho trovato più affine a me ed al mio modo di comunicare attraverso i colori è l’astrattismo: ho iniziato come consulente artistico.
I miei punti di riferimento? Preteroti, artista delicatissimo, il Cattaneo, della tradizione napoletana, e tutto il mondo della pop art.
Sebbene ogni mio dipinto abbia un suo messaggio intrinseco, voglio lasciare che sia l’animo di chi guarda la chiave di liberazione dello stesso. Voglio che ognuno possa mettere qualcosa di sé nell’interpretazione.
L’Astrattismo mi ha sempre attirato, fin dal primo momento in cui ho avuto abbastanza coscienza per sfogliare i libri d’arte che avevamo in casa. Parliamo di un movimento artistico che nacque nei primi anni del Novecento in Germania, in località non unite da intenti comuni o collegamenti particolari. Mi ha sempre affascinato il fatto che, forse per coincidenza, i tempi siano stati contestualmente maturi per dar vita a una stessa concezione artistica.
Sotto il nome di astrattismo vengono riconosciute quelle opere plastiche e pittoriche che non sono legate alla rappresentazione degli oggetti come sono in realtà. Linee, forme e colori si uniscono in un linguaggio unico nel quale è la sensibilità dell’artista lo strumento principale di espressione pittorica. È un distaccarsi dal mondo per comprenderlo e presentarlo nuovamente allo sguardo indipendentemente dalle referenze visuali classiche. Un approccio che volle abbandonare nel XIX secolo quella che era solo mera logica e una riproduzione quasi illusoria di quel che si osservava.
Il mondo di inizio Novecento, come quello del dopoguerra e come quello attuale era caratterizzato da novità e cambiamenti nel mondo della scienza, della filosofia e della cultura: esprimere il cambiamento non poteva e non può essere legato a una riproduzione senza anima, quasi fotografica, ma spesso troppo analitica.
Domenico Piscicelli: consulente artistico a Treviglio
Domenico Piscicelli da Treviglio è un pittore, spiego sempre quando qualcuno viene a contatto con le mie opere e chiede da dove provenga la mia ispirazione, che fin da quando pastrocchiava imberbe con i colori in età scolare sapeva che voleva esprimere, voleva donare agli altri la sua visione del mondo, colorata e mai banale.
Vasilij Kandinskij, il noto pittore russo ed esponente più alto di questa corrente è stato fonte di grande ispirazione per me negli anni: è stato davanti ai suoi quadri che quella porta piena sensazioni e voglia di dipingere si è spalancata, portandomi a trasformare la mia passione in lavoro. La mia datrice di lavoro è l’arte, nella sua immensità e vastità e poter esporre i miei quadri nelle mostre mi consente di ripagarla di questo magnifico impiego che non smette mai di darmi soddisfazioni.
Il mio stile, molto vicino a quello di Kandinskij, non risulta anacronistico rispetto a quelli che sono gli esempi della attuale arte contemporanea: questo perché mi sono impegnato diverse volte nel corso della mia formazione per riuscire a trovare una strada che mi consentisse di emergere.
L’arte è forza vitale, è comunicazione non verbale, è espressione di un artista e del suo modo di vedere il mondo. Il mio è colorato, forte e deciso. Non lascia nulla al caso e fa di Domenico Piscicelli di Treviglio un pittore migliore giorno dopo giorno, alimentando la sua curiosità per la bellezza del mondo e il suo desiderio di abbracciare tale bellezza.