Un’esistenza lunghissima costellata da successi, lutti e profondi cambiamenti nella vita professionale, Claude Monet è considerato il padre dell’Impressionismo. E fu proprio lui, con un suo dipinto, a dare il nome emblematico a tutto il movimento.
Claude Monet. Vita e travagli del papà dell’impressionismo
Nato a Parigi nel 1840, Monet trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Le Havre dove la famiglia si trasferì per motivi di lavoro. Qui il piccolo artista cominciò a dare prova del suo talento disegnando, a matita e a carboncino, caricature dei personaggi più noti della città che gli procurarono la prima fama e i primi soldi.
L’adolescenza e i primi anni di formazione

Ritratto di Claude Monet del 1899
Appena sedicenne conobbe il pittore Eugène Boudin, che lo iniziò per primo alla pittura en plein air. Spinto dall’influenza di Boudin, Monet capì, senza ombra di dubbio, che la sua strada era quella della pittura. Decise, dunque, di andare a studiare a Parigi. Nel 1859, dopo la morte della madre, e grazie a qualche risparmio entrò all’Académie Suisse. Fuono quegli gli anni in cui frequentò artisti come Pissarro, Sisley, Renoir, Bazille.
Il servizio militare e la ripresa degli studi
Nel 1860 ad interrompere la sua ricerca artistica fu la chiamata per il servizio militare che, ai tempi, durava sette anni, a meno che non si trovasse un sostituto a svolgerlo. Arruolato nel Reggimento dei Cacciatori d’Africa, di stanza ad Algeri, rimase affascinato dalla luce e dai colori di quei luoghi.
Due anni più tardi si ammalò e fu costretto a tornare a casa in licenza di convalescenza. Tanto bastò al padre per trovare un giovane che prendesse, in cambio di denaro, il posto del figlio. Monet, quindi, potè tornare a Parigi per continuare a studiare.
Nell’estate del 1864 si stabilisce va a vivere con l’amico Bazille a Honfleur dove si specializzò nella pittura di paesaggi e marine. Qualcosa però cambiò nella vita di Monet. Dopo un feroce litigio con il padre, l’artista perse l’appoggio economico che tanto l’aveva supportato negli anni di formazione.
Monet ritornò a Parigi dove venne ammesso per la prima volta al Salon con due sue marine, “Il molo a Honfleur” e “La foce della Senna a Honfleur”. Grandi sono le influenze di Courbet nelle opere di questo periodo. Ma se l’uso del colore è ripreso dal maestro del realismo, i tocchi fitti e veloci che caratterizzano i paesaggi sono qualcosa di innovativo rispetto al tempo in cui vive.
Dal 1863 si dedicò ad una nuova versione di “La Colazione sull’erba” di Manet. Il non accostarsi alla pittura accademica rese la sua mente e la sua arte scevra da ogni preconcetto e sovrastruttura. Monet guardava alla natura come alla sua unica fonte di ispirazione e la ritraeva in maniera immediata, così come appariva l’immagine appena si fissa sulla rètina. Era l’inizio dell’Impressionismo.
Il matrimonio e le influenze dei pittori anglosassoni

Claude Monet, “Il Parlamento di Londra” – 1904
Nel 1866 cominciò a dipingere “Donne in giardino” dove l’unica modella delle tre donne rappresentate è Camille, una sua cara amica che quattro anni più tardi sarebbe diventata sua moglie. Da lei avrà un figlio.
Nel 1870 lo scoppio della guerra contro la Prussia lo costrinse a scappare in Inghilterra per evitare il richiamo alle armi. Durante il soggiorno a Londra, si accostò alla pittura di Constable e Turner. Sono travagliati per Monet gli eventi che si susseguono in questo periodo.
Nel 1871 morì il padre. Dopo la fine della guerra, al suo ritorno a Parigi, apprese della morte in battaglia del caro amico Bazille e andò a trovare in carcere Courbet, accusato di avere simpatie comunarde.
Impression. Soleil levant e l’affermarsi dell’Impressionismo
In questo periodo si definisce sempre più il suo stile impressionista, fatto di tocchi di colore a rappresentare gli effetti della luce senza una cura particolare per le forme dei soggetti.
Nel 1872 dipinse il quadro “Impression. Soleil levant”, da cui il movimento trasse il nome. Il dipinto fu esposto nella prima mostra tenuta dagli impressionisti nel 1874, nello studio del fotografo Nadar, in Boulevard des Capucines. All’esposizione parteciparono, fra gli altri Monet, Cézanne, Degas, Renoir, Pissarro e Sisley, polemici nei confronti della pittura accettata regolarmente nei Salons.
La relazione extraconiugale e la morte della moglie

Claude Monet, “Donne in giardino” – 1866
In difficoltà economiche, nonostante il padre lo avesse lasciato in acque sicure con la sua eredità, Monet conobbe il ricco finanziere e collezionista Hoschedé, del quale divenne amico intrattenendo una relazione con la moglie, Alice.
Nel frattempo le sperimentazioni con la luce si fanno sempre più intense. Molti descrivono il metodo di Monet che realizzava lo stesso quadro dal medesimo punto di vista seguendo l’alterazione della luce nei diversi momenti della giornata.
Nel 1879 Camille, a soli 32 anni, muore di cancro e Monet che raccontò di essersi «trovato al capezzale del letto di una persona che mi era molto cara e che tale rimarrà sempre». Le dedicherà il quadro “Camille Monet sul letto di morte”.
Il mutamento nello stile
In questi anni lo stile di Monet cominciò a cambiare. I colori sono esasperati grazie all’uso dei toni puri, la resa delle forme passa sempre più in secondo piano. Si allontana via via dall’impressionismo pur continuando a partecipare alle otto mostre di degli Impressionisti che si terranno fino al 1886. La sua applicazione comincia a concentrarsi sulle serie di soggetti. Dipinse la serie di successo “Covoni” dal 1889 al 1891, riprendendoli al mutare delle stagioni e delle ore. A questo periodo risale la serie della cattedrale di Rouen.
Gli ultimi anni di vita
Altri lutti segneranno la vita di Monet. Nel 1911 morì la moglie Alice, tre anni dopo venne a mancare il figlio Jean. L’altro figlio, Michel, morirà in un incidente d’auto nel 1966. La figliastra Blanche si stabilì con Monet nella casa di Giverny dove l’artista organizzò un nuovo studio. In quest’ultimo periodo della sua vita, Monet si dedicò alla serie Ninfee.
Nel 1926 gli venne diagnosticato un carcinoma del polmone. Morì, quasi cieco e all’età di 86 anni, il 6 dicembre dello stesso anno.