Cecilie Hollberg è uno dei sette neo direttori stranieri nominati dal ministro Franceschini a dirigere le istituzioni museali più importanti d’Italia. Tedesca di 48 anni, Hollberg guiderà la Galleria dell’Accademia di Firenze. Nel suo curriculum, fra l’altro, un lungo periodo di formazione nel Bel Paese.
Cecilie Hollberg, neo direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze
Nata nel 1967 a Soltau, nella bassa Sassonia, Cecilie Hollberg è una storica e manager culturale. Si è laureata in Storia e Scienze Politiche. Roma, Göttingen, Monaco di Baviera, Venezia e Trento, i luoghi della sua formazione universitaria. Nel 2001 ha conseguito il dottorato in Storia Medievale all’Università di Göttingen.
Fra gli incarichi professionali, ha lavorato come curatrice e funzionario tecnico-scientifico nel settore museale a Lipsia, Dresda e Berlino. Cecilie Hollberg dal 2010 ha diretto lo Städtisches Museum di Brunswick. Come docente, insegna tutt’ora nelle università di Germania e Svizzera. Fra le altre cose, è autrice di numerose pubblicazioni.
La notizia del nuovo incarico è stata accolta con entusiasmo da Cecilie Hollberg. «Quello alla guida della Galleria dell’Accademia è un ruolo incredibile e pieno di sfide» – sono state le sue prime parole. «La Galleria è uno dei più prestigiosi musei al mondo e sono felice e orgogliosa di coprire questo ruolo. Per me è davvero un onore e un dono».

Cecilie Hollberg è il nuovo direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze
«Necessario un cambiamento»
Complimenti a parte, Hollberg ha subito chiaro che la nuova dirigenza è una prova piena di incognite sul futuro. E sebbene non renda ancora espliciti i progetti che la attenderanno, Cecilie Hollberg fa sapere che «saranno necessarie alcune riforme, perché, come ha detto lo stesso ministro Franceschini, i musei italiani sono indietro di decenni».
«Con queste nomine Dario Franceschini vuole una boccata d’aria fresca e per noi neo direttori è, dunque, doveroso cercare di cambiare, di avere nuove idee per raggiungere nuove fette di pubblico» – spiega con determinazione Hollberg. «Non posso ancora dire concretamente quello che farò perché dobbiamo sederci a tavolino e considerare varie ipotesi».
Cecilie Hollberg, che succede ad Angelo Tartuferi, direttore dal 2013, racchiude tutte le novità che Franceschini ha voluto portare con le nomine dello scorso 18 agosto. Il neo direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, infatti, sarà donna, cittadina dell’UE e con meno di cinquant’anni.
A ben guardare il resto delle nomine, infatti, si capisce la rotta che il ministro Franceschini, di concerto con Ugo Soragni, Direttore Generale dei Musei del Mibact, ha voluto tracciare. I venti vincitori, nominati alla direzione dei musei italiani più prestigiosi, hanno un’eta media di 50 anni. Dieci, esattamente la metà delle nuove nomine, è rappresentato dalle donne. Gli stranieri, tutti cittadini UE, sono sette, mentre quattro sono gli italiani che tornano dall’estero.
La Galleria seconda solo agli Uffizi
La Galleria dell’Accademia è il secondo museo italiano per numero di visitatori. Sono stati quasi un milione e 300mila i visitatori che si sono recati al museo nel 2013, fruttando oltre 6milioni di euro come introito. Situato in via Ricasoli a Firenze, l’edificio è secondo solo dopo gli Uffizi e può vantare la collezione con il maggior numero di sculture di Michelangelo al mondo. Sono sette, fra cui il celeberrimo David, le sculture conservate.

Il David di Michelangelo custodito nelle sale della Galleria dell’Accademia
All’interno della Galleria sono ospitate anche altre sezioni, fra cui la raccolta più vasta e importante al mondo di opere pittoriche a fondo oro, e il Museo degli strumenti musicali, dove sono esposti molti manufatti appartenenti alla collezione storica del Conservatorio Luigi Cherubini.
Nel 1784, nei locali dell’ospedale di San Matteo e del convento di San Niccolò di Cafaggio, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena rifondò l’Accademia di Belle Arti, riunendo varie istituzioni tra le quali l’antica Accademia delle Arti del Disegno, fondata nel 1563 da Cosimo I de’ Medici.
Al nuovo ente deputato all’insegnamento dell’arte venne affiancata una galleria. Con Firenze capitale d’Italia, negli anni che vanno dal 1865 al 1871, avvenne uno sconvolgimento in tutti i musei cittadini, che investì anche l’Accademia. Da allora venne ampliato il settore moderno.
Nonostante l’importanza delle opere custodite, la collezione della Galleria manca di un filo cronologico che leghi le diverse opere, che appaiono, dunque, frammentate. Inoltre, la presenza del David di Michelangelo polarizza, inevitabilmente, l’intera domanda del pubblico, oscurando il resto della collezione.