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Pantheon Roma
Alessandro Trizio
venerdì, 21 Aprile 2023 / Pubblicato il News, Storia

Arte romana e arte greca a confronto

L’arte greca e l’arte romana sono due espressioni artistiche che hanno avuto una grande influenza nella storia della cultura occidentale. Sebbene presentino molte somiglianze, dovute al fatto che i Romani hanno assimilato e adattato molti elementi dell’arte greca, esistono anche delle differenze significative che riflettono le caratteristiche delle due civiltà.

L’arte greca si sviluppa tra il VIII e il IV secolo a.C. ed è caratterizzata dalla ricerca della bellezza ideale, dell’armonia e del naturalismo. I Greci concepiscono l’arte come un mezzo per esprimere i valori della loro cultura, come la democrazia, la libertà, la razionalità e il mito. L’arte greca si manifesta soprattutto nella scultura, nell’architettura e nella pittura vascolare.

La scultura greca rappresenta la figura umana in modo realistico e nudo, esaltando la perfezione fisica e il movimento. I Greci usano soprattutto il bronzo e il marmo per realizzare le loro opere, che spaziano dai kouroi (giovani atleti) alle statue di divinità, da quelle di filosofi e poeti a quelle di atleti vincitori.

Tra le opere più famose ci sono i Bronzi di Riace, il Discobolo di Mirone, l’Afrodite di Cnido di Prassitele e il Laocoonte. Plinio il Vecchio ci racconta che i Bronzi di Riace furono trovati in mare da dei pescatori e che erano opera di Fidia e Policleto.

Pausania ci informa che il Discobolo era originariamente collocato nel santuario di Apollo a Delfi e che rappresentava un atleta in procinto di lanciare il disco. Vitruvio ci trasmette che l’Afrodite di Cnido era la prima statua femminile completamente nuda della storia dell’arte e che era considerata una meraviglia per la sua bellezza.

Il Laocoonte è un gruppo scultoreo che mostra il sacerdote troiano Laocoonte e i suoi figli attaccati da due serpenti inviati da Atena. Plinio il Vecchio lo definisce “un’opera superiore a tutte le pitture e le sculture” e lo attribuisce agli scultori rodii Agesandro, Atenodoro e Polidoro.

L’architettura greca si basa sul principio dell’ordine, cioè sul rapporto proporzionale tra le parti di un edificio. I Greci usano tre tipi di colonne: dorica, ionica e corinzia, che differiscono per la forma del capitello.

I principali edifici sono i templi dedicati alle divinità, costruiti su una piattaforma rialzata (stylobate) e circondati da colonne (periptero). Tra i templi più celebri ci sono il Partenone ad Atene, dedicato ad Atena, e il tempio di Zeus a Olimpia.

Il Partenone

Il Partenone è considerato il capolavoro dell’architettura dorica e fu progettato da Ictino e Callicrate sotto la supervisione di Fidia. Il tempio di Zeus è uno dei più grandi templi greci ed è famoso per ospitare una delle sette meraviglie del mondo antico: la statua crisoelefantina di Zeus realizzata da Fidia.

La pittura vascolare greca consiste nella decorazione di vasi di terracotta con scene mitologiche, storiche o quotidiane. I Greci usano due tecniche principali: la figura nera, in cui le figure sono nere su sfondo rosso, e la figura rossa, in cui le figure sono rosse su sfondo nero. Tra i pittori più noti ci sono Eschiele e Andocide.

L’arte romana si sviluppa tra il III secolo a.C. e il V secolo d.C. ed è caratterizzata dalla funzionalità, dal realismo e dallo spirito storico. I Romani concepiscono l’arte come un mezzo per esprimere il potere politico, la grandezza militare, la gloria degli imperatori e la vita sociale. L’arte romana si manifesta soprattutto nell’architettura, nella scultura e nella pittura murale.

L’architettura romana si basa sull’uso di nuove tecniche costruttive, come l’arco e la volta, che permettono di realizzare edifici più ampi e alti. I Romani usano materiali diversi dal marmo greco, come il tufo, il peperino, il laterizio e il cementizio.

I principali edifici sono le opere pubbliche, come le strade, gli acquedotti, i ponti, le terme, i teatri, gli anfiteatri e i circhi. Tra le opere più famose ci sono il Colosseo a Roma, l’anfiteatro Flavio dedicato ai giochi gladiatori; il Pantheon a Roma, un tempio circolare con una cupola forata; il Pont du Gard in Francia, un acquedotto che attraversa il fiume Gardon; la basilica di Massenzio a Roma, un edificio civile per le funzioni giudiziarie e commerciali. Vitruvio ci illustra i principi dell’architettura romana nel suo De Architectura, dove ci indica le tipologie degli edifici romani, le loro funzioni, le loro proporzioni, i loro materiali e le loro decorazioni. Ci indica anche i nomi degli architetti più famosi e delle loro opere più importanti.

Afrodite di Cnido, la statua in marmo  realizzata da Prassitele
Afrodite di Cnido, la statua in marmo realizzata da Prassitele

La scultura romana rappresenta la figura umana in modo realistico e individuale, esaltando i tratti caratteristici e le espressioni. I Romani usano soprattutto il marmo e il bronzo per realizzare le loro opere, che spaziano dai ritratti di imperatori e di cittadini a quelli di divinità, da quelli di personaggi storici a quelli di barbari sconfitti.

Tra le opere più famose ci sono l’Ara Pacis a Roma, un altare dedicato alla pace di Augusto; il busto di Cesare; la colonna Traiana a Roma, che narra le imprese dell’imperatore; il sarcofago di Portonaccio, che mostra una battaglia tra Romani e barbari. Plinio il Vecchio ci fornisce una serie di notizie sugli artisti romani e sulle loro opere. Ci racconta anche di come i Romani abbiano portato a Roma molte opere greche come bottino di guerra o come doni diplomatici.

La pittura murale romana consiste nella decorazione di pareti interne di case, ville e monumenti con scene figurative o paesaggistiche. I Romani usano la tecnica dell’affresco, in cui i colori sono applicati su uno strato di intonaco fresco.

La pittura murale romana si divide in quattro stili: il primo stile, detto anche incrostato, imita il rivestimento in marmo; il secondo stile, detto anche architettonico, crea l’illusione di una prospettiva; il terzo stile, detto anche ornamentale, privilegia gli elementi decorativi su uno sfondo monocromo; il quarto stile, detto anche fantastico, mescola elementi architettonici e figurativi in modo eclettico. Tra gli esempi più noti ci sono le pitture di Pompei e Ercolano

In conclusione, l’arte greca e l’arte romana hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della cultura occidentale. Pur avendo molti punti in comune, le due arti si distinguono per le loro finalità, i loro linguaggi e le loro testimonianze.

L’arte greca è più legata all’ideale e al mito, mentre l’arte romana è più legata al reale e alla storia. L’arte greca è più concentrata sulla scultura e sull’ordine architettonico, mentre l’arte romana è più innovativa nell’architettura e nella pittura. L’arte greca ci ha lasciato capolavori di rara bellezza e armonia, mentre l’arte romana ci ha tramandato documenti preziosi della vita antica. Le fonti antiche che ci informano sull’arte greca e romana sono sia letterarie che epigrafiche e ci permettono di apprezzare meglio le opere e gli artisti di queste due civiltà.

Fonti:

  • Plinio il Vecchio. (77-79 d.C.). Naturalis Historia (libri XXXIV-XXXVI)
  • Pausania. (II secolo d.C.). Periegesi della Grecia (libri I-X)
  • Vitruvio. (I secolo a.C.). De Architectura (libri I-X)
  • Boardman, J. (2016). Arte greca. Bologna: Il Mulino
  • Zanker, P. (2012). Arte romana. Bologna: Il Mulino
  • Settis, S. (2019). I Greci in Occidente. Torino: Einaudi
  • Coarelli, F. (2014). Roma. Bari: Laterza
  • Carandini, A. (2017). La nascita di Roma. Torino: Einaudi

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